31 dicembre 2022

Network Marketing e Blockchain

Network Marketing e Blockchain

Il lunghissimo tempo trascorso dalla pubblicazione dell'ultimo post è stato segnato dall'insorgenza ed inaudito rafforzamento di una eggregora quasi in grado di paralizzare le attività umane e conseguentemente l'economia e far accettare il distanziamento sociale come fosse necessario o perfino etico: quanti abbiano minimamente conservato lucidità mentale si sono fin da subito chiesti cosa ne sarebbe stato delle imprese o delle attività commerciali ereditate o fatte nascere per passione e da far sopravvivere nonostante la burocrazia e la tassazione italiane già da prima scandalose; mentre quelli psicologicamente più fragili cedevano alla disperazione, quanti siano abituati a lavorare precipuamente online hanno tratto conferma del fatto valga la pena scegliere di farlo da casa e proprio nei momenti di maggiore instabilità sociale ed economica alcuni lavori possano risultare piacevoli, profittevoli ed onorevoli! E' trascorso un tempo segnato dall'impennata criminosa dei prezzi di alcuni prodotti come i gel lavamani, divenuti introvabili nei comuni negozi ma sempre disponibili sui siti per il commercio elettronico o perfino battuti su quelli d'aste, inevitabile conseguenza della disponibilità a spendere cifre esorbitanti ingiustificatamente da parte delle masse, ma è stato anche quello in cui vendere ha potuto continuare ad essere un modo per migliorare il mondo rispondendo ai bisogni concreti dei Clienti intelligenti e sobri.

E' acclarato che, nel corso del tempo, siano stati congegnati schemi Ponzi mascherati da Network Marketing da parte di singoli individui od aziende: nei casi in cui interessi molto poco il prodotto o servizio da commercializzare, ma si punti all'ingresso di sempre nuovi aderenti all'opportunità di business presentata come imperdibile, si detiene un grande potere sulla vita delle persone e la chiusura dei loro codici di distribuzione ed il loro allontanamento possono avvenire tanto in maniera improvvisa ed inaspettata (magari per coloro che ne facciano parte da pochissimo tempo), quanto a seguito di lunghi periodi di ricatti e vessazioni ai danni di coloro che avessero già raggiunto importanti qualifiche previste dal piano di marketing, ma non fossero ulteriormente disponibili a lasciare inascoltata la voce della coscienza (ancora troppi gruppi di lavoro corrispondono a sette all'interno delle quali le direttive dei leader vadano accettate incondizionatamente!). Nonostante io sia in questo ambiente da ormai tanti anni, mi delude ancora profondamente il fatto che quasi tutti i sedicenti Network Marketer facciano autopromozione formalmente pubblicizzando prodotti o servizi, ma praticamente impegnandosi perché gli utilizzatori delle piattaforme sociali arrivino a credere che guadagnino tantissimo facendo ormai quasi più nulla da sé (continuano ad esistere sedicenti milionari avvezzi a lavorare in spiaggia, sebbene siano sempre di più quelli che raccontino di vivere a Dubai e se ne vadano in giro a filmare ciò che chiunque possa vedere, ma noi dovremmo credere appartenga loro!). Il loro comportamento corrisponde a quello di quanti, ogniqualvolta muoia un cosiddetto vip, sentano irresistibile la tentazione di comunicare ai follower quanto peso abbiano avuto nelle loro vite i suoi film, le sue canzoni, il suo pensiero riguardo a determinate questioni di natura morale o legate ai diritti civili: si potrebbe benissimo fare a meno di leggere quel che scrivano, eppure loro devono potersi illudere di essere persone sensibili, speciali, in grado di partecipare ad un dolore collettivo da cui scaturisca il proposito di vivere secondo quei valori che l'artista di turno avrebbe voluto trasmettere alla società per renderla migliore e perfino far avverare il paradiso in Terra! Se poi queste stesse persone sono nella condizione di postare una foto insieme al vip, magari solo perché vi abbiano trascorso insieme il tempo di quello scatto durante la pausa di registrazione di un programma televisivo, le loro parole sembreranno voler convincere gli altri che da quel momento in avanti siano stati uniti da profonda stima ed amicizia, di cui ora non resti che sentirsi grati e onorati; naturalmente, la realtà è ben diversa: all'inconsolabile fan, al moderno idolatra, all'anagraficamente adulto ma psicologicamente pur sempre debole interessa solo riuscire a suscitare invidia nei propri riguardi (peccato solo che mentre loro abbiano trascorso la vita ad idolatrare qualcuno, quegli stessi vip la vita l'abbiano goduta e, se pure non l'abbiano sempre esattamente goduta, almeno abbiano avuto la forza ed il coraggio di provare a viverla come desiderassero!).

Il Network Marketing è ormai sviluppato internazionalmente, evita i tradizionali canali di vendita e la pubblicità e consente a coloro che lo pratichino di generare guadagni diretti ed indiretti come conseguenza delle vendite personali e degli Affiliati sponsorizzati col proprio codice per conto di numerose Aziende! Non utilizzo volentieri l'espressione guadagni passivi, poiché non desidero rafforzare la convinzione comune che si possa guadagnare senza far nulla: nel Network Marketing può guadagnare, perfino grosse cifre, solo chi sia in grado di costituire una downline quanto più possibile estesa in larghezza e profondità ed insegnare a fare altrettanto agli Affiliati e ciò richiede notevole impegno e dispiego di tempo: solo coloro che siano disposti ad impiegarne e posseggano buone capacità formative e qualità morali, infine, possono beneficiare di quella che, molto più correttamente, definisco rendita residuale! Mettendo i propri downliner nella condizione di guadagnare buone provvigioni, è ragionevole pensare che vorranno continuare l'attività? La risposta è: Sì, continueranno! E se anche loro insegneranno ad altre persone a fare la stessa cosa con le rispettive prime linee, è ragionevole pensare che vorranno continuare l'attività? La risposta è nuovamente: Sì, continueranno! Qualsivoglia piano di marketing prevede che si possa guadagnare dal raggiungimento degli obiettivi altrui lungo alcuni livelli di profondità.
Il Network Marketing, invece, non attiene assolutamente alle truffe continuamente riproposte sul web e particolarmente le piattaforme sociali ossia, tutte quelle apparentemente irrinunciabili proposte commerciali che prevedano il recupero di quanto investito ed interessi da capogiro in tempi rapidissimi, specie se il proprio ingresso nel sistema debba essere accompagnato da quello di quante più persone possibile fatte iscrivere col proprio reflink: in questi casi, gli unici che guadagnino sono gli ideatori dell'ennesimo schema Ponzi, che occupano i posti apicali delle rispettive piramidi! E se prima uno di tali schemi poteva risultare sostenibile per alcuni anni, ora è già tanto che duri qualche mese: me ne sono stati proposti a centinaia; per quel che mi riguardi, una delle ragioni per cui li abbia sempre rifiutati, è stata la provenienza oscura dei guadagni di cui i miei interlocutori vaniloquiassero! Come ho scritto altre volte, coloro che cadano vittime di tali iniziative mi ricordano per ingenuità ma anche pigrizia il burattino Pinocchio lasciatosi convincere dal Gatto e la Volpe che sarebbe bastato piantare gli zecchini d'oro nel Campo dei miracoli per tornare a raccoglierne molti di più addirittura soli pochi minuti più tardi! Tali soggetti assegnano più importanza alla miracolosità degli accadimenti od alla fortuna che possa decidere di baciarli, che non alle risorse personali che potrebbero riconoscere ed accrescere!
Non fare nulla e guadagnare col Network Marketing è ciò che vorrebbero coloro che siano del tutto inadatti ad esso: "nessuna vendita richiesta", "niente autoconsumo", "funnel di sponsorizzazione già pronti", "costruzione della downline al tuo posto" sono le promesse fatte in assoluta malafede da coloro che chiaramente non svolgono l'attività in maniera professionale ed etica; del tutto incorreggibili son quelli che reiteratamente accordino la loro fiducia alle persone sbagliate, dei quali basti soffermarsi sui profili sociali per accorgersi di quanti affari abbiano reputato imperdibili nel corso del tempo e perorassero con cieca fiducia agli "amici", salvo non averne ricavato un solo Euro ed esser stati troppo pigri per rimuoverne le tracce: evidentemente, pensano che dovrà pur esistere una prossima volta che sarà la volta buona! Basterebbe riflettere: se non fosse richiesta attività di vendita, se i prodotti si vendessero da soli od almeno il cosiddetto marketing del passaparola fosse efficace – non lo è e personalmente aborrisco tale stucchevole definizione –, perché i costruttori delle piramidi avrebbero bisogno di reclutare continuamente nuove persone? Al contrario, una seria opportunità di business nel campo del Network Marketing richiede la capacità di vendere: vendere se stessi, quindi, capacità di fare personal branding, vendere dei prodotti o servizi e, soprattutto, venderne di buona qualità, che non richiedano di modificarne le abitudini ma possano convincere la gente che starà bene, starà meglio di prima, potrà suscitare l'altrui ammirazione ed accrescere il benessere personale e finanziario!
Nel caso mancassero i prodotti o i servizi che il mercato richieda o l'azienda non avesse già penetrato i mercati internazionali o gli upliner non dessero l'impressione di poter aiutare a raggiungere buoni risultati ma senza lavorare al proprio posto o, peggio ancora, si dessero contemporaneamente tali condizioni, bisognerebbe certamente cercare altrove di meglio!
Notevole importanza rivestono anche la numerosità e le altre caratteristiche delle personali cerchie di influenza, poiché l'estrazione sociale, il livello culturale, le disponibilità economiche, la propensione a correre dei rischi, il grado di sviluppo delle soft skills, e l'elenco potrebbe considerevolmente allungarsi, certamente influiscono sul modo in cui ci si possa dedicare al Network Marketing: gli individui che già svolgano un'attività con successo e non abbiano problemi economici potranno ben immaginare di doversi impegnare per alcuni anni per replicare il successo, ma non avranno dubbi a riguardo, mentre coloro che svolgano un lavoro da dipendenti avranno enormi difficoltà nel credersene capaci e raggiungerlo.

Il Network Marketing esiste ormai da quasi un secolo: ha migliorato la vita di tantissimi uomini e donne, ha conosciuto un vero sviluppo globale, ma sono certo che progredirà ulteriormente, anzi, auspico che la drammaticità e la brutalità della situazione vissuta da interi popoli negli ultimi anni conduca quanti più risvegliandi possibile a desiderare un lavoro per quello che dovrebbe essere: non uno strumento a malapena bastevole per le necessità quotidiane, bensì, un'opportunità di autentico benessere offerta ai singoli, alle famiglie e ricadente sulle comunità; non corrisponde al vero che il pianeta non possa ospitare tutti gli esseri umani e che le risorse energetiche siano finite ed il nostro stile di vita vada colpevolizzato e mortificato: possiamo e dobbiamo aspirare tutti alla prosperità, all'autenticità dei rapporti interpersonali, rimanere pensanti oltreché vivi, alimentare incessantemente il senso della dignità personale, la bellezza e la profondità degli scambi emotivi ed affettivi, sebbene forze oscure vogliano convincerci che vadano temuti. Nessuno di noi nasce per doversi guadagnare da vivere: il fatto stesso di essere nati ci rende degni di vivere e di rendere il Mondo un luogo ospitale e non sarà mai nel distanziamento sociale che vorrebbero imporci che troveremo la risposta ai nostri bisogni di salute fisica, mentale, spirituale!
Mai come nei mesi che sono seguiti agli inauditi lockdown, particolarmente gli italiani avranno avuto bisogno di rimediare alla chiusura di tante imprese ed i conseguenti licenziamenti: l'attività di Network Marketing può essere avviata a bassissimo costo e condotta a costi altrettanto ridotti rispetto a qualsiasi altra tradizionale occupazione; poter sostenere un investimento modico per avviare un'attività autoimprenditoriale, potrebbe essere un bel modo per ripartire con ottimismo e fiducia nel futuro! Auspico che quante più persone possibile che finora abbiano sdegnosamente rifiutato strade differenti da quelle che fossero state programmate a reputare sicure, riconoscano la necessità di cominciare a percorrere vie differenti, in grado di condurre più lontano!

Il Network Marketing, quindi, ha ancora tantissimi entusiasti sostenitori, tuttavia, mi è capitato di leggere che potrà continuare ad esistere, anzi, potrà essere salvato da un altrimenti sicuro fallimento solo grazie ad una tecnologia relativamente giovane quale la Blockchain: secondo tale tesi, proprio perché troppe persone sono state attirate all'interno di reti di vendita fraudolente, altre persone potranno rendersi disponibili a lavorare in quest'ambito solo a condizione che sia la Blockchain a garantire un trattamento corretto dei loro dati ed un pagamento puntale delle provvigioni.
Io resto convinto che sia possibile individuare piuttosto facilmente aziende serie con cui collaborare, purché intelligenti, ma in quest'occasione cercherò di seguire e spiegare il modo in cui ragionino i fanatici della Blockchain: anzitutto, essa è una sorta di libro mastro digitale che, non essendo tenuto da esseri umani bensì dall'intelligenza artificiale, consentirebbe di registrare ogni transazione in modo trasparente e verificabile in tempo reale da chiunque; non solo: la Blockchain eviterebbe di ricorrere a tutti quegli intermediari dai quali oggi interamente dipendano finanziamenti alle imprese in maniera farraginosa e circolazione del denaro e ciò comporterebbe la possibilità di raggiungere con prodotti e servizi un numero più elevato di consumatori.
Negli articoli che mi sia capitato di leggere non era specificato, ma immagino che le singole aziende sarebbero libere di scegliere quale Blockchain utilizzare; esistono già innumerevoli piattaforme, ciascuna connotata da configurazioni differenti, tuttavia, alcune caratteristiche proprie della tecnologia Blockchain dovranno riguardare ognuna di esse: decentralizzazione, tracciabilità dei trasferimenti, disintermediazione, trasparenza e verificabilità, immutabilità del registro e programmabilità dei trasferimenti. Occorre tener conto di almeno un altro paio ancora di aspetti interessanti: la Blockchain non ha assolutamente bisogno del Network Marketing per acquisire universale popolarità, anzi, è inevitabile che venga conosciuta da un numero sempre maggiore di persone, le quali vorranno certamente servirsene; non v'è nemmeno bisogno che ad una Blockchain sia necessariamente legata una criptomoneta ovvero, io ho potuto ad esempio acquistare dei beni collezionabili digitali, la cui creazione avveniva tramite la Blockchain di Ethereum, pagandoli però in Euro. Se il Network Marketing sarà in grado di garantire lavoro e benessere nei prossimi decenni, ed io confido che lo farà, dovranno rallegrarsene milioni di persone che non potrebbero altrimenti provvedere alle proprie necessità: sappiamo bene non solo molti lavori manuali ed artigianali siano destinati a scomparire, ma la quasi totalità di quelli attuali; bisognerà incoraggiare lo spirito imprenditoriale ed il Network Marketing potrà risultare un'attività adattisima a chi possegga tanto di esso ma esigui o nulli capitali per avviare delle imprese.

Di fatto, sull'assoluta inviolabilità delle Blockchain ci sarebbe da intendersi: è già accaduto che utenti malintenzionati abbiano in qualche modo ottenuto il controllo di buona parte della potenza di calcolo della rete e l'abbiano utilizzata per riscrivere la cronologia delle transazioni. Ciò ha reso possibile spendere la stessa criptovaluta più di una volta, operazione nota come "doppia spesa".
Le Blockchain sono particolarmente attraenti per i ladri perché le transazioni fraudolente non possono essere annullate come spesso accade nel sistema finanziario tradizionale. 

Più complesso è un sistema Blockchain, più modi ci sono per commettere errori durante la sua configurazione. Il protocollo non è l'unica cosa che deve essere sicura. Per scambiare criptovaluta da soli o eseguire un nodo, occorre eseguire un client software, che può anche contenere vulnerabilità.
La maggior parte degli hackeraggi che hanno fatto notizia, comunque, non sono stati attacchi alle Blockchain stesse, ma agli exchange, ove le criptovalute vengono acquistate, scambiate e detenute. Esiste poi un livello completamente nuovo di debolezze nella sicurezza della Blockchain le cui implicazioni i ricercatori stanno appena iniziando a esplorare: i bug dei contratti intelligenti.

Ricordiamo sempre di stabilire obiettivi anch'essi "intelligenti": fissare il giusto tipo di obiettivi è più utile che limitarsi ad annotarne! Obiettivi S.M.A.R.T sono quelli che possano essere concretamente raggiunti e mantengano elevata la motivazione a stabilirne poi di più ambiziosi (troppo spesso, si è timorosi o riluttanti nello stabilire obiettivi a causa dei fallimenti passati, ma l'incapacità a realizzare quelli precedenti non dovrebbe inficiare la capacità di porsene altri).
Gli obiettivi smart sono specifici, misurabili, raggiungibili, realistici, tangibili! Sono relativamente facili da raggiungere entro un ragionevole limite di tempo e rappresentano una sorta di fotografia mentale del futuro, la prefigurazione dello stato d'animo che si proverà quando finalmente sarà stata raggiunta una meta! Rammentiamo pure l'importanza del Team: Together everyone achives more!

Un fatto è indubitabile: negli ultimi anni, si è assistito alla nascita, e molti scriverebbero all'affermazione, delle cosiddette criptomonete, a cominciare dal Bitcoin; in capo a pochi altri anni, il contante potrebbe essere definitivamente eliminato a favore delle monete elettroniche e quasi tutti sembrano convinti che ciò costituirebbe un efficacissimo rimedio a gravissimi problemi, come l'evasione fiscale, il riciclaggio di denaro sporco, non ultimo la diffusione del "micidiale virus" che dovrebbe decimare la popolazione mondiale ed in realtà servire a modificarne le abitudini e lo stile di vita in maniera tale da assurgere ad un completo controllo delle masse. Per molti, è più rassicurante pensare che le cryptomonete e la Blockchain decentralizzata rappresentino la giusta soluzione ad un sistema che invece preveda una schiavitù finanziaria globale.
Peraltro, anche alcune grandi aziende hanno provato, finora senza particolare successo, a creare proprie monete elettroniche e sistemi di pagamento basati su crittografia, come nel caso di Facebook. Nessuno sapeva, inizialmente, come avrebbe funzionato la moneta di Facebook, ma sembrava plausibile l'ipotesi di una stablecoin, cioè, una criptovaluta che, a differenza del Bitcoin, avesse un prezzo stabile perché vincolato ad un mezzo di scambio altrettanto o relativamente stabile (una moneta fiat).
Nel sistema monetario globale potrebbero durevolmente affermarsi le valute elettroniche proprio quando venissero vincolate a valute già esistenti, tipicamente il dollaro statunitense e con un rapporto di uno ad uno, e l'equilibrio tra domanda ed offerta venisse accuratamente gestito algoritmicamente.
Utilizzare il Bitcoin, o qualsiasi altra valuta digitale, per effettuare, ad esempio, gli acquisti quotidiani non è ammissibile, poiché le oscillazioni di prezzo sono continue, talvolta drammatiche, e mentre i valori salgano non può esistere la motivazione a spenderle su base giornaliera. Si reputa inoltre possibile un grande successo di tali valute digitali laddove le attuali reti di pagamento non siano accessibili alla gran parte degli abitanti, i quali abbiano però necessità di trasferire denaro facilmente; in realtà, anche all'interno dei mercati ben sviluppati costituirebbe un vantaggio poter trasferire valore in maniera più celere e soprattutto economica rispetto ad oggi.
Facebook, ad esempio, aveva creduto conveniente creare una propria stablecoin per WhatsApp particolarmente in relazione al mercato indiano: la sua app di messaggistica istantanea è molto popolare in quel Paese e gli indiani sono pure "leader mondiali delle rimesse", quindi, un primo significativo utilizzo della sua criptovaluta avrebbe potuto essere consentire le rimesse soprattutto nei mercati come quello indiano a condizioni di particolare favore. Naturalmente, furono valutati con cura gli aspetti legati alla sicurezza della conservazione dei token e legali.
Libra non sarebbe stata certamente adatta alla speculazione sull'andamento delle crypto e non avrebbe dovuto essere considerata una riserva di valore (come il Bitcoin), piuttosto, come un'alternativa alle valute correnti.

Dalla musica ai gestori dei pagamenti, dagli e-commerce ai giganti delle telecomunicazioni, Facebook intendeva garantire agli investitori che avessero aderito al suo progetto e fossero entrati a far parte del consorzio denominato Libra Association la gestione di un nodo, per poter accedere e recuperare dati dal network a fronte del pagamento di circa dieci milioni di dollari (considerata la posta apparentemente in gioco, una cifra modesta); avrebbe pure voluto coinvolgere Wall Street, ma trovò che giganti istituzionali come Goldman Sachs e JPMorgan fossero completamente disinteressati.
In quale altro modo Facebook avrebbe potuto guadagnare grazie alla propria criptovaluta?
Facebook ha un modello di business basato sulla pubblicità mirata, riguardante anche Instagram, e grazie a Libra, sarebbe stata in grado di generare ulteriori entrate, benché modeste, ad esempio prevedendo il pagamento della pubblicità proprio in Libra (secondo altri, prevedendone il pagamento in altre valute digitali, a cominciare dal Bitcoin, finendo così per accumularne in grandissime quantità!). Sebbene si credesse che la crypto di Facebook non avrebbe avuto fee, ossia, che la piattaforma non avrebbe ricavato introiti dallo scambio dei token, molti analisti dubitavano del fatto che tale condizione potesse essere assicurata nel tempo: dopotutto, Facebook aveva anzi interesse a capire come monetizzare Libra anche a vantaggio delle numerose aziende che potessero entrare nella Libra Association. Visa, Mastercard, Booking, Spotify, Coinbase e molti altri si aspettavano certamente di ottenere qualche tipo di vantaggio finanziario dalla partnership: le fee, anche se molto basse, sarebbero state verosimilmente introdotte!
Vari esperti ebbero a dichiarare apertamente che la crypto di Facebook non avesse nulla a che fare con le criptovalute e la Blockchain, anzi, che si trattasse di un sistema completamente privato, controllato, centralizzato, verificato e autorizzato da un numero limitato di nodi.

Diem ha rappresentato la volontà di proseguire il progetto di valuta digitale, giungendo a costituire concretamente un sistema di pagamento sicuro e conforme alle regole, facilmente utilizzabile da privati ed imprese, la cui realizzazione è stata affidata all'Associazione Diem: tra le autorizzazioni più importanti ch'essa attendeva, quella da parte della Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) svizzera per la filiale operativa dell'Associazione. Il progetto Diem prevedeva inizialmente il lancio di varie stablecoin, ognuna delle quali garantita da una moneta fiat (compreso l'Euro) ed in questo secondo caso Facebook reputava di poter inevitabilmente giungere all'approvazione da parte delle autorità di regolamentazione: nondimeno, ciò non è avvenuto, anzi il lancio della criptovaluta avrebbe infine riguardato il solo mercato degli Stati Uniti.

In Svizzera, le conseguenze sono state due: il ritiro della richiesta di autorizzazione per un sistema di pagamento nella Confederazione e il trasferimento della sede di Diem Networks S.à.r.l. da Ginevra negli USA. "Questa transizione è coerente con la strategia iniziale di Diem incentrata sugli Stati Uniti e riflette le considerazioni dell'associazione per l'evoluzione dei regolamenti relativi alle criptovalute" negli USA, si lesse in una nota di Diem Networks (ex Libra Association).
La sussidiaria americana ha poi avviato una collaborazione con Silvergate, banca sostenuta dallo Stato della California e membro della Federal Reserve, per emettere la criptovaluta e gestire la riserva di Diem Usd (il token sostenuto dal dollaro in un rapporto uno-a-uno). Diem Networks si sarebbe poi registrata come attività di servizio monetario al Dipartimento del Tesoro americano ed avrebbe riportato le proprie attività nel perimetro normativo della Fed statunitense.
L'idea iniziale di una moneta digitale universale di Facebook vincolata ad un paniere di valute principali e debiti sovrani, per favorire la stabilità e lo scambio di denaro da un capo all’altro del mondo, ha suscitato perplessità e preoccupazioni di banchieri centrali e decisori politici, preoccupati che Libra potesse danneggiare le valute sovrane, facilitare il riciclaggio di denaro e mettere a rischio la riservatezza dei dati personali degli utenti (teniamo conto che si sarebbe trattato di una valuta immediatamente utilizzabile da miliardi di persone); iniziali sostenitori chiave come Visa, Masterdcard e PayPal hanno ritirato il proprio appoggio al progetto. Le dichiarazioni formali ovviamente mantennero un tono entusiastico riguardo all'andamento delle cose: "Nonostante tutto, l’ultimo passo è coerente con il focus strategico iniziale di Diem sugli Stati Uniti e riflette una valutazione di Diem sull’evoluzione dell’ambiente normativo monetario negli Stati Uniti”. Così, se ora Diem non necessita più dell’autorità elvetica, "il progetto ha tratto grande beneficio dall’intenso processo di autorizzazione in Svizzera e del riscontro costruttivo della FINMA e di oltre due dozzine di autorità regolatorie di tutto il mondo convocate dalla stessa FINMA per valutare il progetto", assicurava, infatti, Stuart Levey, Amministratore Delegato di Diem.

Tra i beni collezionabili digitali che ho potuto acquistare, vi sono stati i Bitmonds, cioè, diamanti dalle caratteristiche variabili generabili dagli utenti e creati da una startup italiana: tali diamanti digitali tridimensionali, e coi quali è possibile interagire, hanno tutti una grafica diversa, poiché essa è definita sia dai dati di registrazione degli utenti sulla Blockchain che da fattori assegnati randomicamente, ciò garantendo autenticità dei pezzi creati, effettiva rarità, sicurezza delle transazioni sul portale ed appartenenza a qualcuno (tutti requisiti fondamentali per un collezionista antico o moderno).
Personalmente, ho finora collezionato pochissimi pezzi ma dei quali sono molto soddisfatto, poiché alcuni sono stati generati quando ancora esistevano altrettanto pochi diamanti 3D sulla piattaforma e ad un loro piccolo identificativo numerico corrisponde invece un grande valore economico e quando dovessi decidere di venderli, potrei ricavarne un ottimo prezzo (ho già ricevuto delle richieste di acquisto, ma le ho declinate, poiché è anche vero non mi sia iscritto al portale coll'esplicito proposito di guadagnarvi: curo una piccola collezione di questi diamanti colorati, così come ancora curo le collezioni di monete e francobolli lasciatemi in eredità, senza alcuna fretta di eventualmente ricavarne un guadagno). Terminate le prime tre collezioni, gli ideatori del progetto hanno deciso che non si potranno creare altri Bitmonds se non in particolari occasioni, quindi, quelli creati in precedenza diverranno sempre più preziosi in termini di collezionismo o per coloro che dovessero riceverne uno in regalo; la loro preziosità dipende anche dal fatto che, partendo tutti dal valore di dieci Euro, prezzo richiestone per la generazione, tale valore aumenta perpetuamente in base ad un algoritmo di crescita che quindi consente di ritrovarsi a possedere diamanti digitali del valore di migliaia di Euro, inizialmente pagati poche decine di Euro! Le potenzialità di guadagno sono notevoli!

Col progetto Bitmonds, si è puntato ad introdurre il concetto di Digital Luxury Item: potrà divenire normale indossarne sullo smartwatch o magari, su device dedicati al pari di un gioiello.
Si è poi inteso dimostrare che Blockchain non è solo cryptovalute. Su Bitmonds.com, un modello “ibrido” Blockchain più valute fisiche permetterà di avvicinare meglio il pubblico a questo concetto: più o meno testualmente, ebbe così ad esprimersi Norberto Rossi, CEO di Vanilla Rocket Srl (in pratica, ciò significa le transazioni vengano registrate su Blockchain ma siano pagate in Euro). Abitualmente, con riferimento alla Blockchain, il valore di un bene si collega ad una criptovaluta che ne consenta il pagamento, mentre nel caso dei Bitmonds si usa la Blockchain per acquistare delle pietre preziose digitali usando normali sistemi di pagamento. Ammetto quest'ultimo aspetto abbia spinto anche me a registrarmi alla piattaforma in un'epoca in cui non avevo ancora mai acquistato Bitcoin o qualsivoglia altra moneta digitale per effettuare acquisti e pensavo che non l'avrei voluto mai fare!

Esistono ormai beni collezionabili digitali di ogni tipo (vedasi il collezionismo digitale delle figurine!), ma gli interessanti passi successivi sono stati il trasferimento su tecnologia Blockchain e l'apertura al lusso ed all'unicità delle opere digitali!
Non tanto nel settore della gioielleria, ma in quello dell'arte i progressi tecnologici hanno aumentato la riproducibilità delle opere e contemporaneamente compromesso il diritto d'autore: se un tempo la riproducibilità di un quadro era legata al talento per la pittura di un corruttibile falsario, già solo l'invenzione della fotografia ha comportato che le immagini divenissero riproducibili all'infinito partendo da una matrice originale (il negativo); poi è arrivata la fotografia digitale ed essa ha non solo reso semplice ed incontrollabile il processo di copiatura, ma ha reso le immagini duplicate totalmente identiche all'originale! Ma l'irriproducibilità di un'opera d'arte resterà sempre il suo carattere maggiormente distintivo e capace di determinarne il valore monetario!
Quanti acquistano un bene digitale tramite Blockchain, registrano tale acquisto in modo sicuro, verificabile e permanente, poiché, una volta scritti, i dati in un blocco non possono essere retroattivamente alterati senza che vengano modificati tutti i blocchi successivi ad esso e ciò, per la natura del protocollo e dello schema di validazione, necessiterebbe del consenso della maggioranza della rete. La Blockchain è quindi rappresentabile come una lista, in continua crescita, di blocchi collegati tra loro e resi sicuri mediante l’uso della crittografia (secondo la definizione datacene da Wikipedia).
I beni di lusso finiscono col poter esistere non solo nella loro forma fisica, ma nella loro “fisicità digitale”!

Un'altra ragione per la quale mi sono interessato ai diamanti digitali è la loro eticità rispetto a quelli normali, cioè quelli che si potrebbero definire insanguinati del sangue dei minatori (non solo loro!) e rispetto ai quali i diamanti sintetici possono costituire un'alternativa valida, ma forse non la migliore: se il futuro fossero i diamanti digitali?
L'impossibilità di garantire un acquisto etico dei diamanti naturali e la minima attrazione sui Millenials hanno portato colossi come DeBeers a valutare soluzioni come i diamanti sintetici e la tracciabilità su Blockchain ossia, a concentrarsi su una fetta di mercato potenzialmente enorme ed estremamente remunerativa, offrendo ai consumatori un prodotto di laboratorio che dimostrano di volere ma difficilmente reperibile fino a pochi anni addietro: gioielli economici e alla moda, che magari non saranno per sempre ma perfetti in un dato momento. Si potrebbe anche dire il mercato richieda meno qualità e loro si accontentino e l'importante resti "vendere la percezione"!
Chi non è Millenials, e chi ha i soldi e la volontà di investire in un diamante naturale può stare tranquillo? La risposta è no: perfino gli esperti, ad occhio nudo, non possono identificare la natura di un diamante. Hanno bisogno di macchinari costosi che non sono alla portata di tutti. Il rischio di frode è diventato ormai altissimo e la lotta per il mercato dei diamanti naturali si è fatta progressivamente più spietata.
Sì, lotta: il tema delle migrazioni dovute alle guerre nell'area centrafricana è molto comune, ma forse troppo poco ci si chiede come queste vengano finanziate, e forse basterebbe guardare la vetrina dei gioiellieri. I territori ricchi di diamanti sono zone franche, dove è impossibile sviluppare attività. Le terre vengono espropriate e l'unica attività rimasta alla popolazione locale è il garimpo, l'estrazione irregolare di diamanti, e nonostante l'introduzione del Kymberly Process (il passaporto che permette ai valori di accedere al mercato internazionale), ci sono ancora tanti maledetti diamanti in giro che finanziano terrorismo e regimi dittatoriali!
DeBeers ha promosso un progetto per la tracciabilità delle gemme con tecnologia Blockchain, un tentativo nobile (in parte dettato da un interesse diretto) ma che non sembra essere una soluzione efficace, perché non considera il fattore umano nella filiera. Secondo un rapporto della Partnership Organization Africa Canada (CAP), la questione dell'ottenimento del certificato del Kimberly Process viene facilmente aggirata facendo apparire come Paese d'origine il Camerun invece delle repubbliche teatro di guerra centrafricane. Tutto grazie a un traffico criminale di pietre e certificati. L'introduzione della Blockchain per il tracciamento non aiuta molto se la fonte certificata non è affidabile. Stando così le cose, se i diamanti naturali sono "sanguinari" e i diamanti sintetici sono essenzialmente pietre create ad hoc per alimentare un “mercato della percezione”, perché non tentare la strada tutta digitale per parlare alle nuove generazioni? Questo è stato uno dei nobili obiettivi iniziali della startup italiana che coi suoi certificati attesta le caratteristiche dei suoi diamanti digitali.

Un nuovo sistema economico mondiale e la valuta ad esso associata utilizzerebbero la tecnologia Blockchain e invece delle banche centrali, gli algoritmi determinerebbero l'offerta di moneta globale: a differenza delle classiche criptovalute e del denaro fiat cartaceo che usiamo oggi, la nuova valuta sarebbe interamente supportata dall'oro, priva di interventi statali e assolutamente al sicuro dalla falsificazione. L'umanità vivrebbe una nuova era, ma siamo sicuri che agli interventi statali non si sostituirebbe qualcosa di ben peggiore? I forzati del pensiero positivo sostengono che il Mondo sta cambiando e siamo solo all'inizio di un lungo ed entusiasmante processo di cambiamento. Vedere le crisi e le sfide come opportunità rappresenterebbe un'arte del vivere che ora staremmo riscoprendo: lo penso anch'io, ma reputo pure necessario mantenersi lucidi, poiché il rischio delle degenerazioni è concretissimo! 

Pochi anni fa, gli scienziati al soldo di una notisima multinazionale americana hanno depositato il brevetto per sviluppare una criptovaluta collegata ai corpi fisici e distribuibile alle persone in base alla loro attività corporea.

Come abbiamo già avuto modo di dire, le criptovalute differiscono dalle comuni monete fiat che una banca centrale abbia esclusivo diritto di creare poiché sono decentralizzate e quasi sempre basate sulla tecnologia della Blockchain ossia, delle catene di blocchi collegate le une alle altre ed una sorta di grande libro contabile, chiamato ledger, che riporta tutte le transazioni effettuate dagli utenti. Chi voglia creare una criptomoneta dal nulla, può farlo solo estraendola da tali catene di transazioni. Ciò non esclude che sia possibile creare una criptovaluta la cui emissione sia esclusivamente regolata da un istituto centralizzato, anzi, che continui ad essere espressamente previsto!

Nel brevetto depositato dagli scienziati della notissima multinazionale americana, l’idea è quella di creare una criptovaluta che interagisca direttamente con il corpo umano ed a pagina 4 della presentazione tecnica del progetto è sostanzialmente spiegato come funzionerebbe questa valuta digitale:

“Ad esempio, un’onda cerebrale o il calore corporeo emesso da un utente quando questo esegue il compito assegnato da un fornitore di server, come guardare la pubblicità o utilizzare alcuni servizi di Internet, può essere usato nel processo di estrazione della criptovaluta. Piuttosto che il massiccio lavoro computazionale richiesto da alcuni sistemi di criptovalute convenzionali, i dati generati basati sulla attività del corpo possono diventare una prova del lavoro svolto, pertanto, un utente può risolvere inconsciamente il difficile problema di calcolo computazionale”.

Semplificando, qualsiasi cosa le persone facessero, dall’andare al lavoro o fare la spesa, riceverebbero automaticamente questa criptovaluta: il sistema centralizzato che creasse questa valuta ne rileverebbe le attività corporee e distribuirebbe moneta in base ai compiti da loro svolti.
Nel Mondo, tutti dovrebbero quindi essere virtualmente allacciati a questa sorta di Matrix che assegnerebbe criptovalute solamente a chi eseguisse le attività assegnate!

Ma come farebbe il sistema, in pratica, a dare questa moneta agli utenti collegati?
La risposta arriva nelle righe successive della relazione:

“Un sensore legato comunicativamente o inserito nell’apparecchio dell’utente può rilevare l’attività corporea della persona. Un sistema di criptovaluta collegato all’apparecchio di una persona può verificare se l’attività corporea soddisfa le condizioni richieste dal sistema, e assegnare la criptovaluta alla persona la cui attività corporea è stata verificata” (come se in un laboratorio premiassimo un ratto con una pallina di cibo per aver correttamente eseguito il compito ideato dagli sperimentatori!)

Semplificando, il sistema che creasse la criptovaluta potrebbe decidere se pagare o meno ad una persona una quantità di moneta digitale in base alla sua attività corporea: se il sistema, per una qualsiasi ragione, concludesse che qualcuno non stesse eseguendo correttamente l’attività assegnata, quella persona non riceverebbe nulla! Tutti dipenderebbero da questo sistema digitale che potrebbe essere la futura base per creare una valuta globale digitale.

Chi volesse spendere la moneta del futuro, quindi, dovrebbe essere collegato al computer centrale, altrimenti non avrebbe la possibilità né di vendere, né di comprare!?! Manco a dirlo, il numero di brevetto assegnato a questo progetto è stato: 060606 (666)!

Citando il celebre passo di Giovanni dall’Apocalisse 13, 16 - 18:
“Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè, il nome della Bestia o il numero del suo nome. Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della Bestia: essa rappresenta un nome d’uomo. E tal cifra è seicentosessantasei”.

Giovanni descrive una società in cui non sarà possibile né comprare, né vendere senza indossare il marchio della Bestia, un sistema totalitario contraddistinto dal numero 666.

Si tratterebbe di un sistema di “mining” che invece di utilizzare le capacità computazionali di macchine estremamente efficienti, utilizzerebbe il “lavoro” del corpo umano come “sottostante” per creare la moneta all'interno di un sistema di moneta digitale.

Il mining è quel processo grazie al quale vengono creati nuovi Bitcoin o qualsivoglia altra cripto moneta, e le transazioni vengono trasferite in rete: si tratta di un sistema di calcolo che normalmente richiede macchine estremamente potenti per risolvere problemi di algoritmi che consentano la proof of work, cioè, il collaudo del lavoro di calcolo e l’autorizzazione della transazione. Nella descrizione dell’invenzione brevettata, la rilevazione dei dati corporei viene vantato come un metodo efficace per sostituire il costoso processo di mining con l’attività fisica dell’utente, ma si tratterebbe pure di finire coll'essere impiegati come capi di bestiame messi all'ingrasso o munti violentemente come accade negli allevamenti intensivi, finché non arrivase il momento di essere sacrificati poiché non ulteriormente utilizzabili! Il sistema del bastone e della carota perfezionato con la tecnologia dei sensori e del digitale applicato al bestiame umano!

Cosa si intende per lavoro e attività corporea? Solo un esempio: “Un’onda cerebrale o il calore del corpo emesso dall’utente quando effettua il compito richiesto da un fornitore di informazione o di servizi, come ad esempio guardare una pubblicità o utilizzare alcuni servizi Internet”.

“L’attività corporea può includere, ad esempio, in modo non esauriente, una radiazione emessa dal corpo umano, le attività cerebrali, i flussi umorali corporei (ad esempio, il sangue), l’attività o il movimento di un organo, il movimento fisico o qualsiasi altra attività che può essere rilevata e rappresentata per immagini, onde, segnali, testi, numeri, gradi o in qualsiasi altra forma di informazione o dato”.

Vi è poi la descrizione delle onde cerebrali in uno scenario spaventoso che lascia immaginare situazioni di condizionamento del pensiero totale.

“Esempi di radiazione corporea emessa da un corpo umano possono includere calore radiante del corpo, la pulsazione o l’onda cerebrale. Le onde cerebrali comprendono, ad esempio, in modo non esauriente:

(i) le onde Gamma coinvolte nell’apprendimento o compiti mnemonici
(ii) le onde Beta coinvolte nel pensiero logico e cosciente
(iii) le onde Alpha che possono essere connesse ai contenuti del subconscio
(iv) le onde Theta che possono essere collegate a pensieri che comportano emozioni crude e profonde
(v) le onde Delta che possono essere coinvolte nel sonno o nel rilassamento profondo
(vi) l’elettroencefalogramma (EEG) che può essere misurato per valutare l’attività elettrica del cervello come nel caso di concentrazione profonda”

Si potrebbe costringere l’utente, condizionandolo con il premio, a qualsiasi tipo di comportamento cerebrale, anche inconscio o emotivo, in un tecnologico sistema di lavaggio e condizionamento del cervello.

“Esempi di movimento corporeo possono comprendere la roteazione degli occhi, i movimenti facciali o qualsiasi altro movimento muscolare. Inoltre, l’attività cerebrale può essere rilevata utilizzando fMRI, che misura l’attività cerebrale rilevandone i cambiamenti associati al flusso sanguigno. Questa tecnica si basa sul fatto che il flusso sanguigno cerebrale e l’attività neuronale sono connessi. Quando un’area del cervello è attiva, il flusso sanguigno in quell’area aumenta”.

Viviamo anni diversi da quelli che avremmo mai potuto immaginare e vorrebbero farci credere che il Mondo sia un posto troppo piccolo ed avaro di risorse per garantire a chiunque la vita e soprattutto, una vita dignitosa, tuttavia, il benessere e la ricchezza rappresentano un diritto, perfino un dovere cui ottemperare con fiducia incrollabile nelle proprie capacità e nel Bene.
Vorrebbero ridurci ad esibitori di certificati vaccinali che escludessero i dissidenti dalla società civile, bestie che tornassero ogni volta al macello finché non servisse più accanirsi su di loro, mangiatori di insetti affinché ci degradassimo diventando entomofagi, chiusi in casa a patire il freddo d'inverno ed il caldo d'estate perché viaggiare farebbe male al pianeta ma loro continuerebbero a salire impuniti sugli aerei: vorranno questo e ridurci anche ad usare la moneta elettronica per pagare ed il microchip per sbloccare la serratura di casa.
Siamo in guerra, una guerra dichiarata all'umanità intera, e molti ancora non se ne sono accorti: coloro che riconoscano le minacce incombenti, però, non temono nulla.
Viviamo gli anni di una nuova speciazione culturale e dell'assoluta necessità di circondarsi esclusivamente di coloro che condividano i nostri valori, lasciando andare senza rancore gli altri.

06 ottobre 2019

Network Marketing e community engagement

libertà economica

E' trascorso un anno dalla pubblicazione del mio ultimo post e lo reputo un tempo inevitabilmente adeguato per partorire le riflessioni che abbia sviluppato nel rapporto con vechi e nuovi Colleghi e Collaboratori: mi riferisco a nuovi Colleghi, perché ho anzitutto avuto voglia di affiancare alla pluriennale esperienza nel campo del benessere e dell'integrazione alimentare, che pur continua a piacermi, una nuova attività nel settore dei servizi luce – gas, che sta conoscendo una fortissima espansione in previsione della imminente fine di quelli di maggior tutela e, quindi, della possibilità offerta agli Incaricati alle vendite di proporre il passaggio al mercato libero a condizioni particolarmente vantaggiose sia nella veste di Clienti, che di Network Marketer allettati dall'idea di poter costituire amplissime reti di Collaboratori (tale passaggio riguarderà milioni di utenze!).
Devo subito ammettere le nuove esperienze relazionali si siano rivelate deludenti come quelle passate: ho trascorso ore al telefono con persone che sembrassero in grado di aiutare un nuovo arrivato a familiarizzare con l'Azienda, i suoi servizi, un lessico specialistico inedito eppure, mi sono ritrovato a dovermene allontanare non appena resomi conto che non gradissero rispondere alle mie legittime ed inevitabili richieste di chiarimenti e si considerassero talmente carismatici da non contemplare altra possibilità fuorché il culto della loro persona; insomma, quasi invariabilmente ci si ritrova a ricercare una nuova opportunità di business e si finisce coll'entrare a far parte di organizzazioni dalle caratteristiche settarie! Avrei volentieri abbandonato l'idea di vendere contratti luce e gas, se non fosse che la reputo una via troppo vantaggiosa da percorrere e non approfittarne a causa dell'odiosità altrui; il pensiero che "fare Network Marketing" debba troppo spesso ridursi a confidare nella propria capacità di tollerare la frustrazione e che gli upliner beneficeranno del proprio lavoro senza nulla dare in cambio, comunque, è piuttosto avvilente e certi giorni si deve lottare con se stessi più che in altre occasioni per resistere e non perdere di vista l'obiettivo della libertà economica!
In definitiva, capita più spesso di quanto dovrebbe che si resti presto orfani della upline e che si debba puntare esclusivamente su se stessi per un eventuale proseguo dell'attività: non costituirà dunque una novità nemmeno il fatto ch'io consigli ai lettori che intendano lavorare come Network Marketer di considerarsi da subito degli imprenditori che debbano rendere profittevole un'impresa autoimprenditoriale ed imparare a porsi autenticamente al servizio di coloro che dovessero poi anche sceglierli come Sponsor!
Per quel che mi riguardi, resto fermo nel proposito di migliorarmi come Network Marketer perché riconosco le difficoltà postemi da quest'attività abbiano già notevolmente concorso alla mia maturazione: le letture succedutesi nel corso del tempo, gli argomenti di psicologia che durante gli studi universitari non avessi mai affrontato ed abbia però scoperto affascinantissimi, gli inevitabili errori cui abbia dovuto rimediare, la cura estrema che abbia posto nel fare le cose, soprattutto, il confronto delle rispettive esperienze di vita coi pochissimi Colleghi che sia valsa la pena conoscere ma fortunatamente abbia conosciuto, ebbene, tutto ciò mi ha reso una persona ancor più curiosa di prima riguardo ai comportamenti umani ed alla possibilità di incidervi non per manipolare il prossimo, quanto per migliorarne le vite nel mentre ricercassi il miglioramento della mia. E' fondamentale rammentare sempre le persone si uniscano ad uno Sponsor in particolare per le sue doti comunicative ed umane, e quando riesca a trasmettere con l'esempio un modus operandi professionale!

Un bravo Sponsor sarà in grado di motivare i propri downliner a svolgere un'attività certamente non facile come quella di Network Marketer quanto più riuscirà a fargliela considerare lo strumento adatto alla realizzazione dei loro obiettivi: in effetti, la ragione principale per cui quasi tutti sdegnosamente rifiutino anche solo di "stare a sentire quel che si abbia da dire loro", è perché sanno (pretendono di sapere!) si voglia farli lavorare a proprio esclusivo beneficio, percependone le provvigioni sugli ordini e confidando sul reclutamento di un numero sempre maggiore di persone, se solo loro non fossero sufficientemente furbi da fiutare l'imbroglio!
La motivazione a raggiungere degli obiettivi costituisce la leva più potente per il cambiamento dei comportamenti e la dismissione delle abitudini improduttive: in assenza di motivazioni adeguate non si dà corso all'azione e ci si può arrendere ad un'esistenza segnata dalla mediocrità o, peggio ancora, dalla mancata ribellione ai soprusi. Sarebbe auspicabile che la motivazione non fosse mai "fare soldi", poiché il denaro dovrebbe costituire il mezzo per realizzare ciò cui si tenesse autenticamente, anziché il fine cui tendere! Resta il fatto che chiunque svolga con passione quest'attività, si ritrovi spesso a chiedersi come sia possibile che gli altri non ne colgano le potenzialità in termini di profittabilità sul piano economico e di vantaggiosità sotto altri punti di vista (si finisce col considerarlo pazzesco!): a me basta pensare quanto tempo debba ancora riservare ad occupazioni sgradevoli e quanto più potrei dedicarne a ciò che ami fare per ritrovare invariabilmente la mia motivazione ad insistere col Network Marketing! Subito dopo, si torna a chiedersi: Dove sbaglio? E, soprattutto, come rimediare al fatto di non riuscire a prospettare la vantaggiosità di questo lavoro a coloro con cui si parli?

Fare soldi, dunque, non può costituire la motivazione universale all'intrapresa dell'attività di Network Marketing, piuttosto, bisogna sempre rammentare le motivazioni possano differire significativamente da una persona all'altra a seconda delle esperienze che abbiano compiuto all'interno di famiglie, comunità, gruppi di lavoro altrettanto eterogenei: siccome uno dei vantaggi spesso citati a proposito di tale lavoro è la possibilità di scegliere le persone con cui collaborare, uno Sponsor che si riveli in grado di far emergere le motivazioni atte al cambiamento nei potenziali downliner, conseguentemente si rivelerà empatico nei riguardi altrui e perfettamente in grado di utilizzare le proprie soft skills per l'espansione d'una rete di vendita in cui non sentirsi pressati a raggiungere degli obiettivi solo aziendali, bensì, soprattutto importanti per sé!
Non mi stancherò mai di ripetere che uno Sponsor valido dovrebbe essere in grado di erogare formazione efficace e supporto morale concreto ai propri Affiliati, mentre troppi che ricoprano questo ruolo non siano in grado di farlo, spesso non ne abbiano nemmeno voglia, né, in definitiva, riconoscano l'importanza di tale ruolo e di migliorarsi prima ancora di esigere che lo facciano gli altri! La quasi totalità di coloro che si convincano soltanto di esser divenuti Network Marketer e si ritrovino ad applicare pedissequamente le tattiche di reclutamente utilizzate dagli upliner (a cominciare dall'odiosissima, quanto dannosa ma immarcescibile lista nomi!), finisce col comportarsi come pescatori che utilizzino le reti a strascico: certamente nelle loro disastrate reti di vendita ci finisce qualcuno, ma quasi mai qualcuno che riveli reale attitudine per la vendita ed in grado di passare dagli acquisti iniziali sull'onda dell'entusiasmo per dei prodotti spesso pure spacciati per miracolosi, all'applicazione costante di tecniche di vendita razionali, efficaci, profittevoli; molto spesso accade che coloro che abbiano raggiunto elevate qualifiche all'interno d'una certa azienda ed abbiano reclutato centinaia, talvolta perfino migliaia di adepti col miraggio di facili guadagni, oltretutto mentre si fosse a lavorare in riva al mare od a bordo di aerei privati - ancora oggi, le immagini più abusate per far sognare un cambiamento delle proprie sorti! - ebbene, questi signori sono gli stessi che migrano verso un'altra azienda allorché scoprano prodotti ancor più presuntamente miracolosi o servizi apparentemente innovativi, che naturalmente si venderebbero da soli, grazie ai quali poter tornare ad accalappiare quanti siano a loro volta disposti a concedere nuovamente fiducia ai suonatori di flauto, salvo ritrovarsi a dilapidare altro denaro ed infine ad allargare le fila di coloro che parlino male del Network Marketing, poiché ormai convinti che non funzioni!

I miei Sponsor hanno saputo motivarmi? NO, quasi mai!
Serbo vividi ricordi dei miei Sponsor, non fosse altro perché ho sempre ricercato attivamente qualcuno che potesse sponsorizzarmi all'interno delle Aziende con cui decidessi di collaborare, senza che nessuno di loro dovesse minimamente faticare per convincermi a farne parte: questo è anche uno dei principali motivi per cui me ne sia sentito profondamente deluso ogniqualvolta abbia dovuto allontanarmene. Ho invariabilmente pensato che non si rivelassero intelligenti nel lasciarmelo fare prima di aver verificato se potessi contribuire significativamente alla crescita delle loro reti di vendita, ma tant'è: impegnati com'erano ad autoincensarsi ed a degnare delle loro attenzioni quanti si prestassero ad adorarli per il bisogno di potersene sentire dipendenti, non avrebbero certo potuto impegnarsi nel conoscere meglio me e scoprire quali capacità potessi porre al servizio di entrambi!
Ho avuto Sponsor più piccoli e generalmente, più grandi di me, quasi sempre con un livello culturale significativamente più basso, ma accomunati dal disinteresse nell'apprendere qualcosa riguardante la mia vita: ciò che mi ha sempre più sfavorevolmente colpito, il fatto che non si curassero di sapere in quale disciplina mi sia laureato; non perché io abbia bisogno di far sapere che abbia cinto il capo di alloro, o valuti da subito ed immutabilmente meglio coloro che posseggano un titolo accademico, ma perché per me, invece, diviene inevitabile incuriosirmi del percorso di studi altrui quando mi venga fatto notare, magari anche incidentalmente, di averne compiuto uno! Mi ritrovo subito a domandarmi come potrei avvantaggiarmi di certe competenze che mi manchino ma appartengano a qualcuno che desideri collaborare con me e, ancor di più, mi ritrovo a pensare come quelle stesse competenze potrebbero esser poste al servizio dell'intera rete dei miei collaboratori: questo è sicuramente un retaggio degli anni in cui abbia fatto parte di équipes multidisciplinari nel campo dei servizi di assistenza alla persona e ne sono felicissimo!
Di fatto, gente assolutamente incapace di riconoscere e valorizzare le qualità altrui ma ormai preda di deliri d'onnipotenza, si convince di saper perfettamente motivare il prossimo! Incapaci di ascoltare empaticamente, immedesimarsi nelle vite altrui, lusingati dall'idea di poter suscitare l'ammirazione o, meglio ancora, dal loro punto di vista, l'invidia altrui quanto più esibiscano gadget ipertecnologici ed auto di lusso o ville con piscina (spesso poi si scopre stiano pagandoli a rate come i comuni mortali o siano in affitto o noleggio!), riescono per qualche tempo a farsi seguire belanti dalla gran parte di coloro che poi abbandoneranno e parleranno male del Network Marketing ed a far allontanare quasi subito coloro che ricerchino un mentore affidabile e si ritrovino al cospetto di qualcuno cui necessiterebbe un bagno d'umiltà! Quel che importa, comunque, è che io sia una persona in grado di automotivarsi, conservare un locus of control interno, rinegoziare continuamente con me stesso tempi e modi del mio operato affinché le attività intraprese continuino a poter essere svolte serenamente e profittevolmente: non ancora quanto miri a renderle profittevoli nel lunghissimo termine, ma quanto già basti per sentirmene ampiamente soddisfatto!

Pazienza, dunque, per gli Sponsor incapaci che abbia finora conosciuto: quelli che "volessero" aiutarmi a risolvere problemi che non avevo (i quali avevano piuttosto imparato a recitare ai propri occhi accettabilmente il ruolo di coach, guru... tutte le stucchevoli e vacue etichette che oggigiorno si cuciano addosso coloro che ne abbiano bisogno per sentire di esistere!); quelli che continuavano a ripetermi quanto avrei salvaguardato ed anzi accresciuto il benessere della mia famiglia e dei miei figli rimanendo peraltro ignari della loro inesistenza; quelli che credessero di potermi impressionare con le foto di auto sempre più grandi e potenti e che io, completamente disinteressato alla guida ed ai motori, riuscissi solo a considerare inutilmente ingombranti e costose!
Meno ancora ho sempre sopportato quegli Sponsor che mi parlavano degli stessi loro dubbi e delle stesse loro paure che al momento dovessero "paralizzare" anche ogni mia iniziativa: non ho mai avuto dubbi o paure concernenti il Network Marketing e da quando abbia deciso di renderlo un'attività profittevole, piuttosto m'impegno a migliorarmi costantemente come venditore e formatore; ho sperimentato la validità di numerose strategie di vendita e degli ancor più numerosi strumenti di vendita offerti online o quanto possa realmente convenire rimanere sulle piattaforme sociali, abbandonando ciò che non serva e perfezionando la conoscenza del resto: il successo può esser fatto dipendere da ciò, senza richiamarsi a reconditi segreti da setta iniziatica che i guru siano invece disponibili a rivelare ai cortigiani, beninteso paganti! E' dunque accaduto spesso che i miei upliner mirassero a motivarmi e mi facessero presto perdere la voglia di seguirli! E' accaduto quasi invariabilmente che apparentemente si mostrassero interessatissimi alle mie sorti e praticamente ottenessero il mio biasimo allorché dovessi concludere avessero ancora una volta imboccato una via di fuga per sottrarsi a domande cui non sapessero, e soprattutto non volessero, rispondere: la quasi totalità dei miei sedicenti colleghi, perciò, mi ha almeno insegnato che quando si agisca nel Network Marketing come altrove, si miri a profittare delle provvigioni assicurate dagli acquisti dei downliner finché ne facciano, per poi abbandonarli al loro destino. Tali falsi Network Marketer m'hanno talvolta rammentato alcuni istruttori delle palestre cui m'iscrivessi in passato, i quali, per i miei gusti, passavano troppo tempo ad esigere che ammirassi i loro muscoli ed a fare la ruota con le iscritte che scegliessero i miei stessi orari per allenarsi e decisamente troppo poco tempo a spiegare a me come potessi conseguire buoni risultati!

E' capitata anche a Te una cosa del genere? E' mai accaduto che lo Sponsor Ti parlasse dei soldi in un modo rivelatosi disturbante, ma perfino di qualsiasi altra cosa in maniera tale da non spingerTi minimamente a seguirlo? E' mai successo che ciò che dicesse uno Sponsor sembrasse soltanto un falso motivo di interesse nei Tuoi confronti per farTi lavorare affinché lui guadagnasse ed in realtà, non gli interessasse proprio niente di Te? Oggettivamente, quanto mai potrebbe efficacemente motivare un simile comportamento?
Personalmente, mi curo moltissimo dell'impressione che possa suscitare nei miei lettori e soprattutto nei miei potenziali downliner: non perché creda di poter mai sembrare opportunista, sono assolutamente certo che ciò non possa accadere, ma perché so che i miei modi austeri e la precisione con cui curi i dettagli possono ugualmente suscitare l'altrui repulsione.
E' fondamentale correggere quegli atteggiamenti che risultino respingenti, questo è il punto!
Bisogna diventare quello Sponsor che noi stessi avremmo voluto incontrare e dal quale ottenere formazione efficace e così facendo sviluppare le proprie potenzialità, scoprire ed affinare dei talenti, migliorarsi e progredire! Bisogna diventare quello Sponsor che faccia piacere risentire ogniqualvolta ne compaia il nome sul display del cellulare, anziché quello che ci si auguri di non risentire più e che non torni ad esigere che "parta" l'ordine mensile o che faccia pressione affinché si portino agli incontri sempre nuove persone ribassandosi perfino a richiamare gente che non abbia voluto saperne di noi magari per anni (esistono testimonianze di persone costrette a ricercare su Facebook i profili degli ex compagni delle elementari!).

Mi capita spesso di leggere che ciò che abbia spinto ad iniziare l'attività di Network Marketing sia stato l'odio per il lavoro da dipendente, ma ho l'impressione che tale motivazione venga addotta solo perché ritenuta convincente: secondo la mia esperienza, se c'è una cosa che gli italiani ancora ricerchino, è proprio il lavoro da dipendenti! Quelli che il lavoro a tempo indeterminato ce l'hanno, invece, se ne lamentano sotto ogni punto di vista - dai troppi giorni alla settimana che debbano lavorare, alle troppe ore di straordinario che vengano richieste, agli stipendi che non consentirebbero mai loro di arrivare alla fine del mese (salvo scoprire che vorrebbero solo continuare a vivere molto al di sopra delle loro possibilità, come si facesse fino ai primi anni duemila!) -, ma non riescono nemmeno a concepire di poter lavorare diversamente da come facciano.
In una città come la mia, che pure ha un tasso di disoccupazione elevatissimo, fatico enormemente a scovare persone disponibili anche solo ad ascoltare ciò che abbia da proporre loro: potrei suddividere i miei concittadini in due grandi categorie: da un lato, quelli che, ben oltre la soglia dei quarant'anni, ancora ricerchino ammirazione per la laurea che abbiano conseguito e, soprattutto, il "lavoro per cui abbiano studiato", tanto sono spesati dagli anziani genitori; dall'altro, coloro che abbiano conseguito almeno un diploma, che attualmente sembra spettare a chiunque, a parole disponibilissimi a far tutto per aiutare la famiglia, fosse pure quella di origine, ma che, all'atto pratico, farebbero carte false pur di ottenere un posto da operaio all'Ilva o, meglio ancora, come sottufficiale della Marina (la Marina Militare è il vero sogno, neanche proibito, di ancora troppi giovani tarantini che abbiano trascorso cinque anni a raccattare sufficienze tra i banchi di scuola mirando solo ai concorsi militari una volta che avessero ottenuto il pezzo di carta assegnato loro di diritto!). Senza contare il numero ormai considerevolissimo di coloro che "si vergognerebbero di vendere", ma non si vergognino di prostituirsi, talvolta per pagare le bollette, molto più spesso per acquistare qualche altro capo firmato! Purtroppo, troppi ancora non si rendono conto di vivere come schiavi e quelli che lo facciano, non è detto arrivino pure a rinunciare ad un lavoro in cui tutto sia preordinato ed immutabile, perciò almeno più rassicurante di quel che possa essere un'attività autonoma che richieda enorme autodisciplina e dagli esiti sempre incerti!

Com’è possibile vivere in questo modo? Com’è possibile ridursi a vivere senza avere mai davvero tempo per se stessi? Com'è possibile trascorrere l'intera vita preoccupandosi della pensione come se fosse certo che quando saremo vecchi le pensioni esisteranno ancora? Esiste uno scollamento profondo tra me e la quasi totalità di coloro che mi circondino e sebbene talvolta mi senta in collera con quanti sembrino rallentare la mia corsa comportandosi così ed arrivi ad odiare l'idea di dover motivare gli altri per trarne dei vantaggi, quasi subito mi rassereno e rammento a me stesso sia fondamentale che rimanga elevata la mia motivazione al cambiamento: finché saprò desiderare una vita migliore per me, saprò trovare una soluzione ai problemi che mi si presenteranno; la motivazione intrinseca al cambiamento costituirà sempre l'aspetto differenziante tra coloro che sapranno evolvere e coloro che aspetteranno d'essere pasciuti dallo Sponsor, perché è vero uno Sponsor debba saper appropriatamente motivare i propri downliner, ma è altrettanto vero non debba ricercare mera ammirazione di sé e porsi, o consentire di essere così considerato, come una sorta di guida salvifica che possa condurre verso la salvezza delle sorti esistenziali e lavorative!

Ho già spiegato che i soldi non debbono costituire l'obiettivo da realizzare: occorre mirare ad ottenere qualcosa che possa maggiormente gratificare nell'animo oppure, liberarsi di quanto non ci piaccia o, meglio ancora, entrambe le cose; del resto, l'uomo ricerca il piacere sotto qualunque forma possa manifestarsi e si sottrae al dolore ogniqualvolta sia possibile ed è disposto ad ingegnarsi e correre dei rischi per ognuna delle due ragioni. Il denaro è semplicemente il mezzo per conquistare ciò che possa farci star bene e tenere lontano il resto: ovviamente, più denaro di quanto se ne possegga in partenza significherà un grado maggiore di benessere che potrà essere raggiunto e conservato per sé e coloro cui si tenga.

E' importante sottolineare gli obiettivi vadano definiti nella maniera più chiara possibile: nella gran parte dei casi, mi capita di sentir dire che si vorrebbe "essere più liberi", economicamente liberi, tuttavia, essere economicamente liberi perché si possa essere liberi dai condizionamenti familiari, sociali, lavorativi ed economici va tradotto in comportamenti che concretamente e da subito servano a mettere ordine nella propria vita.
Fortunatamente, nel Network Marketing sono insite numerose forme di libertà, oltre quella di poter scegliere quanto guadagnare! Libertà di lavorare con chi si voglia, libertà di lavorare quando lo si desideri maggiormente, libertà di sperimentare sempre nuovi mezzi per aumentare i propri volumi di vendita e raggiungere potenziali collaboratori. Libertà, come nel mio caso, di impiegare vecchie e nuove conoscenze d'una disciplina adorata per sviluppare un'attività profittevole, sia pure molto diversamente da come un tempo pensassi che avrei fatto: sono passato dal sognare una gratificante attività clinica al dedicarmi, lungo il corso di ormai tantissimi anni, a quella che amo descrivere come un'attività di costruzione ed armonizzazione di reti sociali affinché tutti gli attori coinvolti nella vendita ne traggano vantaggio (vendere per migliorare il mondo, come scrissi in uno dei miei primi post!).

Si potrebbe anche dire il Network Marketing consenta di soddisfare i bisogni di ognuno di noi secondo un inevitabile ordine di importanza: dapprima quelli che attengano alla sicurezza, per finire con quelli attinenti all'autostima, la realizzazione personale ed il riconoscimento sociale.
Non infrequentemente i sogni di gloria sono fatti ad occhi aperti da coloro che non abbiano conosciuto la sicurezza economica nelle famiglie di origine e svolgano i lavori più umili e ripetitivi: queste persone sognano di poter acquistare una grande casa ed auto potenti e di sapere figli e nipoti riconoscenti per tutte quelle cose che loro non abbiano mai posseduto ed invece abbonderanno nelle loro nuove case. Tendono a coinvolgere nelle loro reti di vendita soprattutto i parenti più stretti e gli amici di lunga data, i quali, purtroppo, raramente comprendono le potenzialità di tale lavoro ed anzi tendono a squalificare la libera iniziativa altrui. Gli Sponsor continuano ad insegnare che la numerosità delle cerchie di influenza rapprenti la variabile in grado di condizionare maggiormente la riuscita in quest'attività ed occorra mirare ad aumentarla sforzandosi di parlare con tutti coloro che s'incontrino anche casualmente o facendo vita mondana, ma in precedenti post ho spiegato ciò serva a poco, sostanzialmente a nulla, e personalmente non l'abbia mai fatto: nuovi contatti si trasformano in nuovi potenziali clienti o collaboratori, ma è proprio nella potenzialità di acquisirne e nell'estrema difficoltà che ciò avvenga davvero che andrebbe colta la fallacia di tale ragionamento.
Non si deve trasformare il piacere di relazionarsi con gli altri in una ossessiva ricerca degli incontri più fortunati, quelli da cui potessero scaturire ricchezza e successo per sempre, come se dovessimo sempre trovarci al posto giusto nel momento giusto: ho sempre accolto sfavorevolmente il consiglio di generare contatti ogniqualvolta potesse risultare possibile poiché amo socializzare nel senso più autentico del termine, cioè, per il piacere di trattare l'altro con quella delicatezza ed assenza di giudizio da cui possano scaturirne le confidenze e farmi talvolta riscoprire quanto siano vasti, profondi ed affascinanti i mondi interiori di coloro con cui sono peraltro convinto di non entrare mai in contatto per caso! Ho una tale consapevolezza della preziosità del tempo da essere piuttosto sempre meno disponibile ad impiegarne in compagnia di persone che non mi facciano stare bene: corrisponde dunque al vero che nel Network Marketing le relazioni interpersonali rivestano importanza, ma quelle che derivino da un'attenta e sapiente profilazione delle proprie inserzioni, piuttosto che la rincorsa di coloro che potrebbero non essere mai pronti ad avviare un'attività autoimprenditoriale!
Gli altri Sponsor, troppo spesso, ancora consigliano di sorridere indiscriminatamente, presentarsi in maniera cortese ed avviare delle conversazioni senza preoccuparsi di quale ne sarà l'andamento, tanto non si deve vendere nulla, né sponsorizzare nessuno: se fosse così, perché comportarsi come pescatori che vadano per mare proprio per pescare e vi buttino le proprie reti a strascico, in cui è risaputo vengano catturati non solo i pesci che interessino ma anche quelli che andranno ributtati morti in acqua? Perché non avviare una conversazione senza davvero avere secondi fini, come fossimo ancora capaci di comportarci come esseri umani incuriositi dagli altri e non opportunisticamente interessati ai loro portafogli? Perché non evitare di chiedere immediatamente: Cosa fai nella vita? Possibile che non debba esistere nulla di più interessante da sapere? Nulla che non possa parlare di noi agli altri in maniera più emozionante e completa di quanto possa fare un lavoro magari svolto per ripiego e senza sentirsene mai gratificati? Come ho avuto modo di scrivere svariate volte, io non amo sentirmi chiedere che lavoro svolga, tanto più che quasi mai i miei interlocutori capiscono la risposta ed a quel punto si curino di ottenere un chiarimento: generalmente, avviene che interpretino la risposta Network Marketer come un modo per darmi un tono e comincino a trattarmi con sufficienza o, all'altro estremo, compassionevolmente, quasi che io m'illudessi di svolgere una professione e loro s'augurassero che prima o poi me ne rendessi conto e mi mettessi a cercare di meglio (il famoso stipendio fisso, il lavoro vero)! Penso che già chiedere cosa una persona abbia studiato possa essere meglio: le motivazioni alla base della scelta di un percorso formativo, a mio avviso, rivelano maggiormente come si prefigurasse il futuro l'interlocutore e quale potenziale sentisse un tempo di poter esprimere, piuttosto che sentirlo parlare dei compiti cui adempia quotidianamente e dei risultati che rincorra secondo quanto richiestogli dai superiori e ad essi da altri superiori e ad essi da altri ancora e così via, all'interno di un organigramma aziendale piramidale più di quanto potrà mai esserlo una rete di vendita nel Network Marketing! In verità, mi sforzo di non parlare di scuola, lavoro, figli e soprattutto soldi per il gusto di lamentarne la mancanza proprio laddove gli altri vadano per farlo espressamente, convinti che il desiderio di guadagnare di più possa costituire una leva potente per tutti e cioè, un ottimo argomento di conversazione; preferisco porre delle domande più insolite, originali, perfino spiazzanti e lasciare che normali conversazioni si tramutino in connessioni più profonde tra individui che possano ancora individuarsi e non persone che indossino ovunque delle maschere. Nella nostra epoca, perfino ascoltare in silenzio ma empaticamente può risultare più spiazzante che parlare per coprire un senso di vuoto anche quando ci si ritrovi in compagnia, magari preoccupati di documentare fotograficamente quel che si stia facendo sulle piattaforme sociali alla continua ricerca di effimeri like da parte dei follower: amo essere concentrato sul momento presente e sulle emozioni che mi suscitino coloro che abbia fisicamente accanto, anziché offrirmi in pasto a coloro che seguano morbosamente le vicende altrui per incapacità di rendere gratificante per se stessi la vita!
Per quel che mi riguardi, associo il Network Marketing alla crescita personale ed alla possibilità di aiutare altre persone a stare bene: ho sempre desiderato un lavoro che mi svincolasse da orari costrittivi e da un luogo fisico in cui altrimenti ci si debba recare ogni giorno; sono solito ripetere a chi me lo chieda che tutto ciò che mi serva per lavorare sia la brillantezza della mia mente, cioè, la mente coi suoi pensieri ed i suoi ricordi rappresentino il mio più prezioso capitale e per costituire un ufficio ove venga a trovarmi bastino una connessione telefonica ed un notebook quando abbia voglia lavorare più comodamente che con lo smartphone! Capita che ripensi al funerale del mio amatissimo papà, che per tanti anni ho coadiuvato in quella che era la sua piccola impresa: rivedo la sua bara nella stessa chiesa in cui quarantacinque anni prima si sposò e non posso fare a meno di pensare al fatto che nel corso di quei lunghissimi anni i suoi orizzonti si siano sempre più ristretti, fino a ridursi alla casa, all'ufficio, alle ormai pochissime persone che frequentassimo più per necessità che per piacere, ai luoghi di cura in cui ha visitato alcuni gironi del suo inferno terreno. Ripenso al fatto la sua vita si sia ridotta ad essere uno sposo infelice ed un contribuente tartassato dallo Stato ed invariabilmente concludo che la mia vita debba andare diversamente e che, se anche possa sembrare grottesco immaginare un'espansione delle possibilità man mano che l'età avanzi, saranno proprio occasioni straordinarie quelle che saprò riconoscere e cogliere ed anzi determinare!
Desidero raggiungere dei traguardi significativi in un'attività meritocratica: in effetti, la grandissima differenza esistente tra la professione per la quale abbia studiato e quella di cui tratto nel blog, è proprio rappresentata dal fatto la prima risulti impraticabile a causa dei costi eccessivi che richieda in cambio di guadagni statisticamente ormai ridicoli, mentre la seconda consenta ancora di prefigurarsi un futuro roseo e di vivere il presente sentendo bruciare in petto il fuoco della passione per ciò che si faccia! Se non avessi scelto di dedicarmi al Network Marketing e ad altre attività che svolgo esclusivamente online a partire dai primi anni duemila, avrei svolto esclusivamente lavori precari e vissuto con l'ansia di non avere mai abbastanza soldi per andare oltre la mera sopravvivenza quotidiana: non sto affermando abbia sempre avuto tutto il denaro che potessi desiderare, ma che sia stato vivificante rimanere orientato sulla soluzione delle difficoltà che mi si presentassero, anziché divenire lamentoso come la gran parte di coloro che mi attornino! Non ho mai trovato che potesse avere senso vivere così, arrendendosi all'idea che i sogni di gioventù possano essere grandiosi quanto si voglia, ma inesorabilmente destinati a restare irrealizzati!
Ho sempre riaperto i cassetti in cui altri provassero a farmeli rinchiudere ed il pensiero di poter realizzare qualcosa di buono non solo per me stesso, ma anche a beneficio di coloro che riuscissi a coinvolgere nelle mie iniziative ha costituito una leva motivazionale potentissima per uno che, fin dal principio, desiderasse svolgere una professione d'aiuto e non abbia mai equiparato con masochistico compiacimento lavoro e sacrificio! Ho chiaramente faticato per portare a termine gli studi mentre lavorassi, non ho mai rifiutato l'idea che per conseguire dei risultati ambiziosi possano essere richiesti dei sacrifici, tuttavia, ho anche sempre pensato che i sacrifici debbano essere infine ripagati: l'attuale mondo del lavoro, però, richiede sacrifici ed esaspera la competitività tra coloro che riescano ad entrarvi e, più che concedere dei premi, fa passare il messaggio che già il solo fatto di avere un lavoro vada considerata una fortuna senza che ci si debba attendere dell'altro! Ben venga allora un lavoro che è, prima ancora, uno stile di vita: ben venga poter lavorare sentendo di far parte di un gruppo non più costituito da persone perennemente in lotta tra loro, bensì accomunate da obiettivi di crescita personale e finanziaria e valori altrettanto apprezzabili; ben venga poter giungere a lavorare con persone sparse per il mondo, le quali, una volta consolidata una rete di vendita, possano assicurare flussi continui di denaro. Ben venga una visione totalmente diversa dal lavoro tradizionale e poterla trasmettere a quante più persone possibile; fare Network Marketing è un po' come "passare il favore": così come qualcuno avrà introdotto noi in un mondo nuovo, una realtà alternativa a quella tradizionale, più meritocratica e premiante, allo stesso modo noi offriremo tale possibilità a persone che, magari, senza il nostro intervento sarebbero rimaste a vivere la vita insoddisfacentemente. Per avviare un'attività di Network Marketing non occorrono soldi: occorrono un'intelligenza viva e la voglia di migliorare se stessi ed in ciò risiedono la forza, la bellezza e la democraticità di tale lavoro: è un lavoro adatto a tutti, sebbene non tutti siano adatti ad esso, ma coloro che se ne innamorino possono raggiungere risultati altrimenti impensabili! Per quanto possa sembrare paradossale, è un lavoro che può far guadagnare moltissimo, ma non richiede denaro per iniziarlo od assicurarsi il favore di nessuno per proseguirlo, anzi, i compromessi non sono in alcun modo possibili: si può solo essere buoni Network Marketer che abbiano scommesso su di sé o tornare a fare altro! E si può solo essere buoni nei riguardi altrui aiutandoli ad aiutarsi: io provo grande tenerezza sia nei riguardi dei giovani che sentano di potere tutto, sia di coloro che si rimettano in gioco quando ormai si sentano troppo vecchi per tornare a lavorare dignitosamente e poi scoprano di potere ancora tutto realizzare!

Il Network Marketing, dunque, può rivestire grande importanza sul piano individuale e collettivo educando prima all'introspezione, poi ad ascoltare il prossimo con genuino interesse ed a guidarlo con amore: i guadagni costituiranno una naturale conseguenza del rispetto con cui gli altri si sentiranno accolti e saranno disponibili ad accettare di buon grado di essere guidati dai predecessori nell'Azienda prescelta.
Il Network Marketing può servire a contrastare le spinte alla competitività esasperata nel mondo del lavoro tradizionale ed all'immobilismo una volta che siano state conquistate le posizioni ambite.
Network Marketing è voler rivoluzionare la società attraverso l'esempio: è fondamentale dimostrare cosa vada fatto, ma, ancor prima ed ancor più, che tipo di persona si possa diventare e sia gratificante imparare a fare della propria vita un capolavoro!

Il Network Marketing, inoltre, è un lavoro che andrebbe svolto con passione e soprattutto gratitudine: sebbene anch'io, talvolta, mi ritrovi a lamentarmi per come le cose abbiano, apparentemente, ripreso ad andarmi male, ho poi modo di ricredermi e constatare che, più semplicemente, ogni cosa accade nel momento in cui sia per noi più opportuno vivere certe esperienze e quando siamo davvero pronti a riconoscerne il valore trasformativo! Bisogna essere grati nei confronti della vita stessa, poiché per il solo fatto di esistere possiamo ottenere qualunque cosa desideriamo, a cominciare dai soldi!
Mi preme però ribadire essi vadano considerati non un fine cui tendere, ma un mezzo per trasformare il mondo secondo le nostre più intime aspirazioni quando esse siano elevate! Per coloro che desiderino vivere in coppia, far nascere una nuova famiglia, donare la vita e lasciare anche così traccia del proprio passaggio, i soldi costituiscono il mezzo per rendere le relazioni serene e durevoli. Ricordo che, fin da giovanissimo, quando mi chiedessero di elencare le cose che per me rivestissero importanza nella vita, io mettessi i soldi al primo posto e ciò procurasse nei miei interlocutori imbarazzo o delle reazioni talmente sdegnate da risultare francamente ipocrite, tuttavia, ero e sono certo che rivestano enorme importanza.
Per esperienza personale, posso dire che il progressivo indebolimento delle finanze abbia concorso pesantemente alla disgregazione della mia famiglia e ciò sia avvenuto perché i miei genitori non assegnavano importanza al denaro e l'abbiano perciò sprecato! Mia madre ha speso per lunghissimo tempo con avventatezza ingenti somme di denaro per riempire casa e gli armadi di cose e vestiti che non ci servissero davvero senza mai curarsi di capire quanto quel denaro costasse in termini di tempo e fatica a mio padre, mentre lui, come purtroppo ancora oggi avviene per la maggior parte degli uomini, era stato educato a pensare che concedere tutto quanto fosse nelle sue possibilità ad una donna fosse un suo preciso dovere e che sarebbe prima o poi stato ricambiato con un amore autentico; il matrimonio, invece, è durato per quasi mezzo secolo senza che nessuno dei due imparasse ad esistere per se stesso e, pur avendo generato dei figli, senza che riuscissero ad offrirci quell'amore puro ed incondizionato che dovrebbe legare i genitori ad essi. Quanto possedessimo è servito per lunghissimo tempo a suscitare l'invidia dei parenti e coloro che i miei genitori reputassero amici di famiglia, ma non a vivere in maniera appagante all'interno delle mura domestiche.
Io e mio padre, pur essendo rimasti a vivere nella nostra città d'origine al contrario degli altri due membri della famiglia, siamo stati progressivamente abbandonati da coloro che un tempo facessero parte delle nostre vite ed io in particolare ho dovuto rendermi conto, dopo la sua morte, quanto poco valore avessero i legami di sangue od amicali su cui in passato credessi di poter fare affidamento, considerato nessuno, o quasi, abbia inteso onorare la sua memoria ed il bene ricevuto soccorrendo me in momenti di gravissima difficoltà economica! Ma se ne viene fuori, tanto prima e meglio, quanto più si impari a bastare a se stessi e non si ceda ad una rancorosità nei riguardi altrui che sarebbe umanamente comprensibile, ma avrebbe il potere di ostacolare pesantemente la risalita della china! Attraverso un'epoca della mia vita in cui riesco ad essere grato d'ogni più piccola cosa che conquisti col denaro, che non è più della mia famiglia ma soltanto mio, e sono sempre più fermo nel proposito di aiutare gli altri a sviluppare quell'atteggiamento che porti a ricercare anzitutto in se stessi la ragione dei successi e dei fallimenti e ad esprimere gratitudine per la bellezza e la bontà che possano trovarsi ovunque! D'altro canto, nelle famiglie in cui la scarsità di denaro sia estremamente grave non è assolutamente possibile coltivare l'amore e le passioni e si finisce col vivere per lavorare ed in cambio del proprio tempo e della consunzione fisica si riesce a malapena a soddisfare i bisogni primari: col Network Marketing, tale situazione può essere ribaltata al punto da crearsi rendite passive crescenti nel tempo.
Desidero rammentare, ancora una volta, il Network Marketing potenzialmente consenta a chiunque di svolgere un'attività autoimprenditoriale poiché non esistono barriere all'ingresso: chiunque può cimentarvisi, indipendentemente da eventuali esperienze lavorative passate; in un precedente post, spiegavo tali barriere siano in via di abbattimento in molteplici altri campi e, almeno idealmente, informazioni e ricchezza potranno essere fatti circolare facilmente e con immediatezza (si pensi a tutto ciò che renderà possibile la tecnologia blockchain!). La ricchezza ed il denaro, dunque, non possono costituire un problema, se non nei termini delle credenze e dei pensieri limitanti legati ad essi (c'è perfino chi ha paura di giungere a possedere troppo denaro, come se ciò potesse mai esser vero!): il denaro non è in sé cattivo o demoniaco, non ha il potere di corrompere se non coloro che potrebbero essere corrotti tramite qualsiasi altra cosa cui assegnassimo valore, è soltanto un mezzo per materializzare i nostri desideri e concorrere al benessere di tutti coloro per cui esista la disponibilità a spenderlo con disinvoltura nel senso più elevato del termine (pensiamo a quante persone possano essere risollevate dalla fame grazie ad esso e quante opere d'arte abbiano potuto lasciarci in eredità gli artisti grazie al sostegno dei mecenati!). Potremmo mai farne a meno? No, non è nemmeno necessario rinunciarvi: rammentiamo soltanto non sia importante possederne in sé o possederne tanto, senza magari riuscire a goderne, ma riuscire a farlo lavorare per sé debba servire ad avere più tempo da dedicare a ciò che ci piaccia fare e possa in più essere impiegato per far del bene! Quanti soldi possederemo nella vita dipenderà da quanto avremo davvero desiderato ciò che il denaro consenta di ottenere, senza limitarsi a sognarlo: esso costituirà un riconoscimento del nostro valore e del valore delle nostre idee da parte altrui ed un premio per la tenacia con cui avremo rincorso i nostri obiettivi, l'autodisciplina con cui avremo condotto noi stessi alla meta e la nostra autostima (troppo spesso si crede di non valere più di quello che venga concesso, specie nel mondo del lavoro odierno!).

Network Marketing: immaginare ma poi agire per ottenere!

Di fatto, è indubitabile che il pensiero dei soldi susciti emozioni contrastanti: siamo tutti portati a chiederci cosa faremmo se avessimo tanto denaro, quello che ad esempio derivasse da una clamorosa vincita al gioco, ma siamo anche indotti a credere che si possa giungere a possederne troppo, quindi, che debba esistere un limite oltre il quale esso debba inevitabilmente creare molti più problemi di quanti possa averne risolti fino ad allora! Siamo dunque portati a chiederci se il denaro non condizioni pesantemente le nostre vite sia quando manchi, sia quando se ne disponga in quantità che possa divenire pericolosa: in ambo i casi, non saremmo in condizione di poter esprimere autenticamente ciò che sentiamo, soddisfare i nostri più intimi bisogni e desideri, poiché costretti a soddisfare quelli primari a discapito di quelli più elevati oppure, perché ormai talmente annoiati da tutto e scollegati dalla realtà da non poter fare altro che rincorrere emozioni sempre più forti tanto per non cedere alla tentazione di porre fine ad un'esistenza apparentemente invidiabile, quanto concretamente dolorosa!
In entrambi i casi, staremmo vivendo secondo dei modelli inadatti a noi, non avendo imparato a far lavorare il denaro per noi anziché lavorare noi per guadagnarne sempre dell'altro senza tuttavia riuscire a far fronte a tutte le spese; non veniamo finanziariamente educati, non veniamo abituati a pensare che il denaro potrebbe circolare in quantità sufficiente per tutti e tutti avrebbero il potere di plasmare la realtà nella maniera che servisse a procurare intensa gratificazione, semmai, siamo indotti a credere che debba sempre risultare insufficiente e giustificare ogni forma di competitività tra gli uomini, perché così facendo è possibile ottenere che essi non esprimano i loro talenti, non evolvano, non facciano altro che accontentarsi di ciò che venga concesso sotto forma di briciole e debba però sembrare una fortuna di cui essere perfino grati!
Capita spessissimo che non appena qualcuno cominci a lamentarsi della cronica insufficienza di denaro, qualcun altro provi a ricondurlo alla ragionevolezza rammentandogli che le cose davvero importanti nella vita non si possano acquistare e siano la salute e l'amore, tuttavia, sappiamo bene il denaro assicuri cure migliori e renda più saldi i legami amorosi e familiari: per vivere bene abbiamo bisogno di curare la salute e ricevere sostegno ed amore da coloro su cui lo riversiamo ed il denaro è il mezzo per potervi riuscire!
Il fatto che quasi tutti lamentino continuamente la mancanza di soldi non comporta che facciano mai nulla affinché ne arrivino di più nelle loro vite: nelle mie cerchie di amicizie e conoscenze, peraltro piuttosto ampie, non ho mai riscontrato che qualcuno avesse davvero difficoltà a proseguire col pagamento del mutuo della casa, le rate dell'auto o addirittura la spesa alimentare e siccome non hanno mai dovuto davvero porsi il problema della sopravvivenza, tanto meno hanno potuto comprendere come vivessi io man mano che l'impresa familiare collassasse! Io so bene cosa significhi non avere talvolta neanche quel poco denaro che serva per fare la spesa e quanto i morsi della fame possano logorare fisicamente e mentalmente mentre i propri cosiddetti amici scandalosamente continuino a lamentarsi di "non arrivare a fine mese" nonostante abbiano uno stipendio assicurato e possano fare le stesse cose che abbiano sempre fatto, semmai credano di avere il diritto di vivere ben al di sopra delle loro possibilità come prima fosse possibile fare più facilmente contraendo sempre nuovi prestiti! Fortunatamente, riesco a trarre degli insegnamenti in ogni frangente e le notevoli difficoltà economiche mi hanno stimolato ad incuriosirmi sempre più al cibo per riuscire a permettermene quanto più possibile di buona qualità ma anche ad un buon prezzo e confesso di essere particolarmente orgoglioso del modo in cui ricorrentemente rifornisca la mia dispensa di alimenti sani ma infinitamente meno costosi delle schifezze che riempiano la gran parte dei carrelli altrui!
Bisogna ammettere che quando si vivano situazioni di estrema precarietà non solo i soldi diventino la cosa più importante in assoluto, ma soprattutto si abbia l'impressione di essere in guerra col mondo: coloro che siano psicologicamente fragili possono soccombere o quanto meno finire col vivere ai margini della società, mentre gli altri s'impongono di uscirne vincitori (ciò non significa che alcuni giorni non si sentano anche loro disperati!). Bisogna pure ammettere tali situazioni di estrema precarietà possano costituire una fortuna non riservata a tutti, ossia esigano una tale capacità di adattamento ad ambienti e persone con cui altrimenti non si sarebbe mai entrati in contatto, che quanti riescano a farlo sviluppano, in definitiva, quella di saper riconoscere ogni occasione di riscatto e crescita personale si presenti loro e di coglierla con una intraprendenza ed una fiducia in se stessi altrimenti impossibili.
Personalmente, non mi sono mai ritrovato a fare delle cose davvero ai limiti dell'umana sopportazione, ma sicuramente ho dovuto fare delle cose che all'epoca in cui fossi figlio di un piccolo imprenditore mai avrei pensato che mi sarebbero toccate: sono passato dal poter ottenere con relativa facilità quanto desiderassi a dover fare affidamento su me stesso per ogni mia necessità nell'assoluta indifferenza alle mie sorti di quasi tutti i miei parenti ed i cosiddetti amici eppure, proprio perché dovevo trovare dei modi per soddisfare le mie necessità anziché morire, ho imparato a sfruttare le mie conoscenze, capacità ed il tempo in maniera creativa od almeno efficiente e senza mai perdere di vista l'obiettivo altrettanto importante di non finire mai col fare cose che un giorno avrebbero potuto farmi vergognare di me stesso; le situazioni di estrema difficoltà in cui ci s'imbatta sono anche quelle in cui la tentazione di incamminarsi lungo le vie dell'illegalità diviene forte, ma deve risultare più forte il desiderio di conservare l'integrità morale! Conosco molto bene la sensazione di estrema gratificazione che si provi ogniqualvolta si riesca ad ottenere qualcosa che nella propria vita sembrasse non più scontato: quando riesca a materializzare sulla mia tavola un cibo che sia mancato per lungo tempo, o mi ritrovi ad indossare un capo nuovamente della taglia giusta ed adatto alla mia corporatura attuale, o porti in casa qualcosa che me la faccia sembrare più comoda e bella ebbene, il primo impulso è ancora quello di pensare alla miracolosità di ciò che stia accadendomi, ma subito riprendo a ragionare correttamente e concludo che ciò che continui ad ottenere dopo la morte del mio papà ed il fallimento della nostra piccola impresa non sia frutto di fortuna, ma della razionalità con cui mi comporti e della determinazione che ponga nel rincorrere piccoli e grandi obiettivi che mi serva raggiungere!
Non mi stancherò mai di ripetere il Network Marketing abbia rivestito grande importanza specie durante gli anni più bui del mio recente passato, poiché per me è sempre stato appagante poter contribuire al benessere altrui e grazie ad esso ho potuto continuare a suscitare fiducia nel futuro in coloro che, come me, fossero disponibili a sfruttarne le potenzialità: nel farlo, ho affinato le mie capacità formative e relazionali; ciò non può che migliorare la vita di ognuno di noi anche al di là della vendita (ad esempio, imparare a tollerare la frustrazione derivante dai frequenti No che, specie agli inizi, si ricevano durante l'attività può condurre a profonde riflessioni riguardanti il modo in cui ci si ponga nei riguardi altrui anche nel privato ed a correggere quei comportamenti che non aiutino a star bene con gli amici, a trovare un compagno, a risolvere i problemi che colpiscano la famiglia: si tratta di rimediare a ciò che possa essere corretto in noi anziché indulgere in una proiezione dei nostri difetti all'esterno che deresponsabilizzi e non faccia evolvere!).

Il Network Marketing, ovviamente, può risollevare le sorti economiche di coloro che scelgano di dedicarvisi a condizione che non si limitino a sottoscrivere il contratto di distribuzione per poi attendere che le cose accadano da sole: paradossalmente, è un atteggiamento piuttosto comune e certamente non aiuta che si venga reclutati in quelle che sarebbero reti di vendita con la promessa di prodotti che si vendano da soli o della straordinaria efficacia del "marketing del passaparola"; il successo dipende, invece, dalla decisione presa con se stessi di fare la cosa più importante, cioè, concretamente iniziare a svolgere l'attività! Iniziare per proseguire, senza confondere ciò che vada fatto ogni giorno e possa essere affrontato serenamente con la piena realizzazione economica che talvolta possa tornare a sembrare irraggiungibile. E' fondamentale fare ogni giorno qualcosa che avvicini agli obiettivi parziali e, raggiungendone uno dopo l'altro, mantenere saldo il proposito di realizzarsi economicamente ed acquisire le migliori qualifiche che preveda il piano di marketing dell'Azienda prescelta.
Amo battere su questo punto: il piano di marketing rappresenta l'indispensabile strumento di lavoro di ogni Network Marketer stabilendo esattamente cosa vada fatto e secondo quali tempistiche e consentendo di prefigurarsi scenari di crescente benessere a seconda delle qualifiche raggiungibili! Volendo dare una spiegazione concisa del Network Marketing, esso potrebbe essere presentato come un'attività che richieda di raggiungere obiettivi di vendita preordinati e misurabili cui corrisponde un sistema di premi per i migliori!
Le persone che possono riuscire meglio nell'attività sono quelle orientate all’azione e tenaci: talvolta si dice che fallire non costituisca un'opzione e trovo che questo motto spieghi perfettamente come dovrebbe pensare ed agire un Network Marketer, un professionista che continuamente ridefinisca le azioni da compiere per realizzare i suoi obiettivi professionali e di vita tenendo conto di ciò che non abbia funzionato e non vada più fatto, come pure di ciò che abbia prodotto i risultati migliori e certamente convenga tornare a fare finché utile! Bisogna insomma fissare delle priorità, perseverare finché non siano stati portati a termine i compiti e basare sulla soddisfazione che ne derivi la motivazione a proseguire l'attività!
Mi spingo però oltre arrivando a scrivere che quanti imparino a fare soldi, e soprattutto a farne tanti, se li perdessero tutti per ragioni indipendenti dalla loro volontà, non per questo perderebbero la fiducia nella loro capacità di ottenerne ancora, cioè, saprebbero come agire per bissare il loro successo! La fiducia in se stessi, dunque, vale più degli stessi soldi!

"Non ho soldi...", "non posso farlo perché non ho soldi...", "non posso permettermelo...": quante volte lo abbiamo detto o l'abbiamo sentito dire? Certe volte, lo dico anch'io, solo che io, purché m'interessi davvero fare una certa cosa, nello stesso momento in cui constati di non potermela - ancora - permettere, comincio a pensare a come poterla conquistare e quanto tempo potrà servire per farcela. La quasi totalità di coloro che adducano quella motivazione per giustificare la loro immobilità, è rappresentata da insicuri, gente che non sa come acquisire altro denaro oltre lo stipendio di cui si lamenti e neanche capace di appassionarsi ad altre cose oltre a quelle che servano per far passare il tempo in maniera appena accettabile! Naturalmente, "non avere soldi", o volerlo far credere a chi stia proponendo di iscriversi ad un network, è un modo, beninteso inconscio, di vietarsi il cambiamento delle condizioni di partenza rinunciando a sviluppare capacità, attitudini, qualità potenzialmente utilizzabili meglio!
Ogniqualvolta si accompagni qualcuno ad un meeting aziendale, si fissi un colloquio conoscitivo coi potenziali collaboratori, s'inviti qualcuno a visionare una presentazione dell'opportunità di business che venga proposta ebbene, in tutti questi casi, l'ammontare dell'investimento richiesto viene specificato solo alla fine. Ciò avviene perché le persone non devono decidere se aderire ad un network in base ad esso, piuttosto in base al valore percepito di quel che venga loro mostrato: se le persone ricevessero subito una richiesta economica, sentirebbero di essere forzate a comprare qualcosa senza ricavarne reali vantaggi. Bisogna respingere con calma fermezza la richiesta di conoscere immediatamente quanto sia richiesto investire: “Non ti voglio dire ancora il prezzo. In questo momento, il mio obiettivo è quello di stabilire se ciò che ho da offrirti è qualcosa di cui tu hai bisogno e se effettivamente per te potrebbe essere qualcosa che ha valore. Una volta stabilito questo, ti dirò il prezzo e tu mi dirai cosa ne pensi. Ti sembra giusto?”

E' in questo modo che si può trasmettere valore parlando dei vantaggi e dei dettagli dell’opportunità, di cui, evidentemente, si è per primi convinti! Non tutti riusciranno a percepire il reale valore dell’opportunità oppure, pur riconoscendolo, non la considereranno ugualmente valida per sé, ma non varrà la pena crucciarsene: in questi casi, meglio che la rinuncia avvenga immediatamente, piuttosto che ostinarsi ad inserire nella propria rete di vendita gente che non lavorerebbe mai convintamente e potrebbe cagionare problemi e rallentamenti, anziché rivelarsi per puro caso un formidabile venditore! Mai rammaricarsi di perdere affiliati inattivi. Domandarsi sempre come ottenere che ciò non accada più e come riuscire a trasmettere la bellezza ed il valore dell'attività di Network Marketer!

La bellezza ed il valore di quest'attività consentono di svolgerla come andrebbe sempre svolto un lavoro: non coercitivamente, ma per il gusto di adempiere ad un dovere civico e morale nell'interesse proprio ed altrui; purtroppo, esso è sempre stato uno strumento atto a soggiogare gran parte dell'umanità, grottescamente convincendola che addirittura nobiliti l'uomo! Etimologicamente, la parola lavoro riconduce allo sforzo che si renda necessario per lavorare, alle difficoltà ed all'afflizione che possano derivarne, perciò sostenere che una comunità, la società, perfino una nazione siano fondate sul lavoro equivale a dire che il loro funzionamento sia reso possibile dalla sofferenza ed il dolore di coloro che ne facciano parte!
Il lavoro comporta che gli uomini vengano sottoposti a frustranti ed umilianti fatiche e possano esserne sfruttati i bisogni a beneficio di coloro che si trovino all'apice della piramide sociale, con crudeltà e spregio dell'umana dignità quanto più si proceda verso l'alto: poco importa che alcuni lavori apparentemente invidiabili vengano altrettanto apparentemente ben retribuiti, se richiedono che i soggetti prostituiscano continuamente le loro menti e compiano azioni reprensibili, le cui conseguenze talvolta potranno avere ricadute perfino sulle future generazioni e l'ambiente, pur di rincorrere un guadagno immediato. In passato ed ancora oggi, far lavorare le persone è equivalso a deprivarle del tempo da dedicare a se stesse ed agli affetti più cari e della possibilità di decidere autonomamente come conquistare ciò che serva loro: si è sviluppata un'interdipendenza tale tra gli esseri umani impensabile quando ognuno sapesse ricercare il cibo raccogliendo e cacciando e sapesse come costruire una casa, ma soprattutto potesse ottenere ciò che servisse anche solo barattando i beni o potendo mettere a frutto delle abilità pratiche senza previo benestare di enti certificatori delle conoscenze e delle competenze e poi ritrovandosi a spendere per le tasse più di quanto rimanga in cassa! Si viene pagati per lavorare, ma in misura insufficiente a ripagare del furto del tempo e della dignità: secondo alcuni, pagare un altro uomo, offrirgli denaro in cambio delle sue prestazioni è, in sé, deplorevole; io non penso che sia sbagliato, tanto meno che si potrebbe mai evitare di farlo, ma certamente non condivido che gli uomini vengano ridotti a delle "risorse" da allocare nel mercato del lavoro, né che accettino arrendevolmente di vivere così! Ricordo di non essere mai riuscito a pensarmi come "dipendente" e di aver invece sempre desiderato di poter stabilire io tempi e modi di un lavoro con cui essere d'aiuto alla collettività.
Ogni uomo è diverso da chiunque altro per attitudini e capacità: ciò dovrebbe permettere ad ognuno di noi di poter contare sull’aiuto di tanti uomini straordinari, in tanti ambiti differenti, offerto spontaneamente anziché essendone costretti! Per quel che mi riguardi, come ho già avuto modo di scrivere anche in precedenti post, non reputo il denaro nocivo, semmai, che sia stato rovinoso decidere di attribuirgli un valore in assenza di un corrispettivo materiale come l'oro! Il denaro non ha più valore intrinseco ma solo nominale e lo si utilizza per acquistare molte più cose di quelle che realmente necessitino... quasi sempre a rate, tanto per pagarci pure gli interessi!
Il Senso vero della vita, sarebbe vivere facendo cose che ne avessero uno, e tutto questo non lo ha! Ma certamente non sembriamo pronti per la fine del capitalismo, l'abbattimento del profitto, una produzione a costo marginale zero, sebbene autori come Rifkin la profetizzino convintamente ed in alcuni settori sia effettivamente già in atto la fine del lavoro ad alta densità di impiego!

Si potrebbe dire, in estrema sintesi, che l'obiettivo di chi governa le masse sia trasformarle in comunità di alienati che mirino a possedere le stesse cose (quelle stesse cose che dovrebbero consentire di distinguersi dalle masse in virtù di caratteristiche quali l'elevato livello tecnologico, il prezzo, la riconoscibilità e l'utilizzabilità da parte delle persone "giuste"!) e passino il tempo svolgendo attività ricreative, ma non in grado di autenticamente determinarne lo sviluppo cognitivo e culturale (perfino coloro che leggano dei libri e si reputino migliori rispetto alla massa di analfabeti funzionali, quasi sempre leggono solo gli stessi libri che leggono quelli che ancora lo facciano, senza mai arrivare a conoscere quei titoli che veicolino contenuti sconvolgenti o rivoluzionari di difficilissima reperibilità): occorre che le masse si mantengano docili al sistema e temano di poter facilmente perdere ciò che abbiano difficilmente conquistato, una casa ed il lavoro; quanto più l'esistenza venga fatta percepire precaria, tanto più le masse alla base della piramide sociale si rendono disponibili a subire vessazioni od a commettere azioni reprensibili pur di conservare ciò che ancora posseggano! Le masse si sono ridotte a procrastinare ai tempi della pensione o, per meglio dire, ad illudersi che potranno ormai farlo, le occupazioni che procurerebbero autentico piacere nel tempo presente ed i più sfortunati sono coloro che hanno figli: "farlo per i figli" è l'alibi impiegato per giustificare ogni loro bassezza o codardia, mentre ogni individuo dovrebbe esistere per se stesso ed eventualmente ricercare un bene maggiore, che non quello della famiglia: ho sempre condiviso la tesi del familismo amorale e penso rovini specialmente la società italiana ancora oggi!
Da un punto di vista psicologico e non sociologico, provare a risolvere i problemi riutilizzando soluzioni del passato è inevitabile ma non necessariamente utile: possono però esistere soluzioni non legate ad un quoziente intellettivo superiore alla media, quanto alla creatività od a quello che si definisce pensiero laterale; esso consente di superare i modi storicamente determinati di organizzare l'esperienza, come pure gli schemi personali ormai inefficaci, a favore di percezioni nuove e soluzioni migliori. Ciò che accade abitualmente, è che si valuti quanto le nuove idee si accordino con le conoscenze precedentemente acquisite e gli schemi che ne siano derivati, giungendo ad un giudizio sulle idee stesse: il pensiero laterale sostituisce il movimento al giudizio. In realtà, il movimento non è semplicemente assenza di giudizio, ma un termine attivo: permette di scegliere un'idea non per il suo valore rispetto ad un insieme di conoscenze pregresse, ma per la sua capacità di movimento o forza propulsiva; un'idea viene scelta se risulta interessante, innovativa, in grado di portare avanti la ricerca, di facilitare il passaggio da un vecchio schema di conoscenze ad uno innovativo. L'idea prescelta può anche essere un'"idea ponte", ossia, fungere da tramite per giungere ad un'idea in parte o del tutto diversa, consentendo così la ricerca e l'impiego delle alternative migliori (il pensiero verticale non va rigettato, poiché ha determinato una miriade di importanti scoperte, tuttavia, esse sono state spesso determinate pure da errori od incidenti).
Il pensiero laterale favorisce una condotta particolarmente utile nell'attuale società, in quanto le soluzioni di un problema possono essere molteplici, alcune più sicure e meno dispendiose di altre, e limitarsi alle prime che vengano ideate può invece risultare svantaggioso. Esso è funzionale all'adattamento di un individuo all'ambiente in cui viva, portandolo ad affrontare situazioni nuove ed impreviste senza perdere di vista i propri obiettivi: personalmente, trovo che tale qualità possa rivelarsi utilissima nella ricerca di un lavoro all'interno d'una società in cui non sia più possibile pensare di poter svolgere lo stesso per sempre e beneficiando dei diritti che avessero acquisito le generazioni precedenti! Si torna, però, a dover affrontare un rilevante ostacolo: ancora troppe persone accolgono con sospetto il concetto di pensiero creativo, e la possibilità di lavorare diversamente rispetto al passato, proprio perché esso non utilizza le abituali operazioni di identificazione, giudizio e critica del pensiero razionale. Troppi ancora ricercano a tal punto la sicurezza da rifiutare, perfino subito e sdegnosamente come quando si proponga loro di fare Network Marketing, tutto ciò che non rientri nei loro schemi di conoscenza: in effetti, per essere creativi occorre invece saper affrontare l'ignoto, le provocazioni, i rischi di un cammino ogni volta nuovo di cui non si possano conoscere anticipatamente gli esiti; bisogna saper superare rigidità percettive e culturali, modificando quindi l'abituale modo di analizzare le situazioni prima ancora che risolvere i problemi e, sotto questo punto di vista, proporre un'attività di Network Marketing può essere considerata una "provocazione" ed esse espongono sempre al rischio di reazioni istintive e violente della controparte!?! Peraltro, non esiste un'unica modalità di essere creativi: si può essere creativi creando strumenti nuovi od utilizzando quelli usuali per scopi insoliti (creatività tecnica) oppure, producendo nuove idee o collegando tra loro quelle che prima fossero scollegate (creativià inventiva) oppure, riuscendo ad esempio a modificare principi ed assunti alla base di una disciplina (creatività innovativa), fino a giungere alla forma più elevata di creatività, grazie alla quale vengono perfino prodotti nuovi modi di concettualizzare la realtà od esprimerla (creatività emergente), come hanno fatto scienziati ed artisti effettivamente ben noti per l'originalità delle loro teorie od opere (pensiamo ad Einstein, Picasso...).
Facciamo due esempi: immaginate di avere sei bicchieri dinanzi a voi, tre pieni in prima fila e tre vuoti in seconda fila e di doverli disporre in modo tale da alternare un bicchiere pieno ed uno vuoto muovendone uno soltanto oppure: immaginate che un padre ed il suo giovane figlio stiano viaggiando in automobile ed accada loro un incidente, che il padre muoia sul colpo mentre il figlio venga trasportato d'urgenza in ospedale per subire un delicato intervento chirurgico: in sala operatoria, il chirurgo, vedendo il giovane impallidirà e dichiarerà di non poter operare suo figlio!
Prima di continuare a leggere, provate a risolvere i due problemi annotando la prima soluzione che vi viene in mente ma sforzandovi anche di trovarne altre meno immediate e banali.
Per trovare una soluzione diversa dal consueto, occorre ragionare in modo innovativo; per esempio, nel problema dei bicchieri, il verbo 'muovere' può essere inteso tradizionalmente come spostare i bicchieri così come sono, e ciò non determinerebbe soluzioni originali, anzi, nello specifico caso non determinerebbe affatto la risolvibilità del problema dovendo rispettare la regola di muovere un solo bicchiere: se, però, intuissimo che 'muovere' può essere inteso, poiché non espressamente vietato, come prendere un bicchiere pieno e rovesciarne il contenuto in uno nuovo, ecco che di colpo appare la soluzione! Così nel secondo problema dell'incidente: finché leggiamo il problema secondo gli schemi consueti, possiamo trovare soluzioni inadeguate, tipo cercare di spiegare questo figlio di due padri come un caso di adozione, ma basterà spiegare la parola chirurgo come termine femminile per concludere che il chirurgo debba essere sua madre!

Gli individui differiscono nella qualità e nella quantità della capacità creativa posseduta e le forme più elevate di creatività sono certamente appannaggio di un numero piuttosto ristretto di persone, tuttavia, non bisognerebbe pensare alla creatività come ad una capacità inaccessibile ai più: se è vero che alcuni saranno sempre più bravi di altri nel processo creativo, è altrettanto vero tale processo possa essere allenato e potenziato. Una maggiore creatività è anche questione di tempo e metodi impiegati nel tentare di divenire creativi ed inevitabilmente, coloro che s'impegnino di più per diventarlo sono quelli più motivati di altri.

Cosa richiede, dunque, il Network Marketing? Esso richiede, insieme a molte altre cose, anzitutto la capacità di pensare imprenditorialmente, comunicare efficacemente, costituire una rete di vendita, costruire relazioni fidelizzate coi Clienti e fiduciarie coi Collaboratori: come amo ribadire, è un'attività legata alla capacità di relazionarsi efficacemente con gli altri, tollerare la frustrazione e rinverdire la motivazione a raggiungere il benessere personale e finanziario; insomma, è sfida con se stessi ed autentica capacità di emergere in un ambito meritocratico, in cui il successo è quasi totalmente dipendente dal fattore umano! Il Network Marketing può significare per molti, ma non per tutti, una valida alternativa ai percorsi tradizionali, che sempre meno offrono opportunità di crescita e sempre più costituiscono motivo di insoddisfazione professionale ed ansietà con potenziali ricadute dannosissime per la salute del singolo e la serenità di coloro che debbano farvi affidamento.

Io sono ormai giunto al punto di voler costituire dei Circuiti che possano unire Network Marketer, altri Professionisti del benessere o Commercianti e Clienti nell'offerta e fruizione di prodotti e servizi che migliorino significativamente le attività dei primi e rispondano appieno alle esigenze dei secondi: Circuiti cui aderire con piacere e rispondenti al bisogno di appartenere ad un gruppo e perseguire degli obiettivi di crescita comuni.
L'idea non è in sé originale ma buona ed io mi ritrovo nella disposizione d'animo favorevole a tornare a praticare il Network Marketing offline molto più di quanto abbia fatto negli ultimi sei anni: si tratterà di iscrivere i Professionisti o Commercianti interessati all'Azienda di cui promuovo i prodotti affinché possano essere maggiormente conosciuti in loco, consentendo a me ed a loro di conseguire un beneficio economico; d'altro canto, coloro che confluiranno nei differenti Circuiti che andranno a costituirsi nel tempo (ad esempio, in ragione di differenti categorie merceologiche) si ritroveranno a poter potenzialmente molto ampliare la propria clientela senza dover sostenere costi elevati. Naturalmente, il fatto che tali Circuiti debbano nascere in loco non impedirà una loro progressiva espansione altrove: nella migliore delle ipotesi, potranno nascere Circuiti nelle più disparate parti del mondo ed il progetto di Network Marketing Evoluto che continuo a curare amorevolmente e fiduciosamente farà conoscere i miei valori anche molto lontano!
Network Marketing Evoluto, insomma, per promuovere una straordinaria opportunità di business, contemporaneamente andando oltre il puro Network Marketing e fornire strumenti per la crescita personale eterogenei a coloro che si trovino nella disposizione d'animo atta a comprenderli ed avvantaggiarsene e tutti assieme sempre più determinare community engagement, esperienze di condivisione del senso di appartenza ad una comunità, amore per essa, cura e valorizzazione delle sue risorse, ognuno dove più desideri vivere!