Nel
precedente post, ho spiegato il Network Marketing non debba per forza
essere difficile, ma si possa avere successo nell'attività a
condizione di affrontarla con spirito imprenditoriale e riuscire ad
avvantaggiarsi di moderne tecniche di marketing, vendita e,
possibilmente, una predisposizione ai contatti interpersonali.
Desidero nuovamente esortare a diffidare degli innumerevoli piani
di guadagno (o come altrimenti
si vogliano definire) che proliferino attualmente in rete e
promettano rendite elevatissime senza bisogno di vendere prodotti,
promuovere servizi, reclutare direttamente nuovi affiliati, insomma,
in cambio della sola presenza nel sistema (ed una quota
d'ingresso)!
Personalmente, non vi ho mai aderito: me ne vengono continuamente proposti ed invariabilmente, dopo aver ricercato informazioni più attendibili di quelle che sia in grado di fornirmi il "network marketer" di turno, adivengo alla conclusione non valga la pena investirci tempo e denaro, fossero anche pochi euro (generalmente dollari, poiché tutto quanto sembri – agli altri – destinato a cambiare in meglio l'esistenza proviene dagli Usa o dalle altrettanto rampanti economie sudamericane).
Di fatto, tali piani di guadagno affascinano una ben precisa – e larga – fetta d'internauti ossia, coloro che, nonostante ignorino completamente le leggi di mercato e non abbiano mai condotto nemmeno un'impresa tradizionale, aspirino a fregiarsi del titolo d'imprenditori (ed imprenditore del web fa decisamente figo!) e contemporaneamente ad impegnarsi quanto meno possibile nell'attività: insomma, pigri ed ingenui epigoni del burattino Pinocchio, i quali, anziché interrare gli zecchini nel Campo dei miracoli, vogliono illudersi che qualcuno che manco conoscono – e di cui, spesso, non comprendono nemmeno bene l'idioma – sia desideroso di risolvergli i problemi economici per puro spirito filantropico; immancabilmente, essi finiscono con l'abboccare all'esca offerta con radiosi sorrisi, tono rassicuratorio e... spregevoli intenzioni!
Sarò sincero, nell'azienda con cui collaboro attualmente mi capita una cosa simile: molti si affiliano attratti dall'idea che basti l'autoconsumo a guadagnare, salvo credersi più furbi dei predecessori e non autoconsumare, aspettandosi che lo faranno gli altri e basterà; siccome gli italiani sarebbero perfino più furbi che pigri, il fatto tanti ragionino furbescamente comporta inevitabili rallentamenti nell'attività... e che io mi disinteressi completamente di coloro che si credano più furbi di me!
In definitiva, non basta far parte di un sistema per avvantaggiarsene e mai nessuno costruirà e gestirà una downline altrui per puro spirito solidaristico: nonostante la massa voglia credere che la strada per il successo possa miracolosamente rivelarsi in discesa, è vero l'esatto contrario; così come non tutti giungono a laurearsi, non tutti divengono capitani d'industria, attori od artisti affermati, quasi nessuno raggiunge il successo grazie ad un'attività di Network Marketing: a tutti farebbe piacere ricevere il bacio della fortuna, ma, salvo casi eccezionali, il successo può essere raggiunto esclusivamente da coloro che siano disponibili a ripetere esami ed audizioni andate male, che non si scoraggino per una stampa rifiutata dagli editori o quando gli affari vadano male e tuttavia occorra mantenersi saldamente alla guida dell'impresa!
Personalmente, non vi ho mai aderito: me ne vengono continuamente proposti ed invariabilmente, dopo aver ricercato informazioni più attendibili di quelle che sia in grado di fornirmi il "network marketer" di turno, adivengo alla conclusione non valga la pena investirci tempo e denaro, fossero anche pochi euro (generalmente dollari, poiché tutto quanto sembri – agli altri – destinato a cambiare in meglio l'esistenza proviene dagli Usa o dalle altrettanto rampanti economie sudamericane).
Di fatto, tali piani di guadagno affascinano una ben precisa – e larga – fetta d'internauti ossia, coloro che, nonostante ignorino completamente le leggi di mercato e non abbiano mai condotto nemmeno un'impresa tradizionale, aspirino a fregiarsi del titolo d'imprenditori (ed imprenditore del web fa decisamente figo!) e contemporaneamente ad impegnarsi quanto meno possibile nell'attività: insomma, pigri ed ingenui epigoni del burattino Pinocchio, i quali, anziché interrare gli zecchini nel Campo dei miracoli, vogliono illudersi che qualcuno che manco conoscono – e di cui, spesso, non comprendono nemmeno bene l'idioma – sia desideroso di risolvergli i problemi economici per puro spirito filantropico; immancabilmente, essi finiscono con l'abboccare all'esca offerta con radiosi sorrisi, tono rassicuratorio e... spregevoli intenzioni!
Sarò sincero, nell'azienda con cui collaboro attualmente mi capita una cosa simile: molti si affiliano attratti dall'idea che basti l'autoconsumo a guadagnare, salvo credersi più furbi dei predecessori e non autoconsumare, aspettandosi che lo faranno gli altri e basterà; siccome gli italiani sarebbero perfino più furbi che pigri, il fatto tanti ragionino furbescamente comporta inevitabili rallentamenti nell'attività... e che io mi disinteressi completamente di coloro che si credano più furbi di me!
In definitiva, non basta far parte di un sistema per avvantaggiarsene e mai nessuno costruirà e gestirà una downline altrui per puro spirito solidaristico: nonostante la massa voglia credere che la strada per il successo possa miracolosamente rivelarsi in discesa, è vero l'esatto contrario; così come non tutti giungono a laurearsi, non tutti divengono capitani d'industria, attori od artisti affermati, quasi nessuno raggiunge il successo grazie ad un'attività di Network Marketing: a tutti farebbe piacere ricevere il bacio della fortuna, ma, salvo casi eccezionali, il successo può essere raggiunto esclusivamente da coloro che siano disponibili a ripetere esami ed audizioni andate male, che non si scoraggino per una stampa rifiutata dagli editori o quando gli affari vadano male e tuttavia occorra mantenersi saldamente alla guida dell'impresa!
In
Italia particolarmente, il cosiddetto posto-fisso continua ad essere
ambito molto più di quanto non attecchisca la mentalità
imprenditoriale e molto difficilmente chi aneli ad essere
eterodiretto, nel lavoro come nella vita in termini più generali,
può tramutarsi in un imprenditore di successo; in compenso, viviamo
nell'epoca della pretesa "gratifica istantanea" di ogni
propria volontà, delle "aziende che ruotano intorno a noi",
delle "banche differenti"... l'elenco potrebbe proseguire,
e ciò significa la pubblicità ed il politically correct
abbiano educato le masse a credere che i consumatori finali siano
considerati destinatari delle attenzioni delle grandi aziende, mentre
siamo tutti chiamati esclusivamente a rimpinguarne le casse quanti
più bisogni riescano ad indurci e più duramente si accetti di
lavorare pur di giungere a soddisfarli (naturalmente, chi sia del
tutto inconsapevole è molto più ferocemente manipolabile)!
L'idea
di un sistema automatico che generi un guadagno senza investimenti di
tempo, lavoro e denaro, dunque, è estremamente allettante, ma adatta
alle leve più fragili della società: la verità è che, se non
fosse necessario alcun contributo da parte propria, semplicemente le
aziende non avrebbero bisogno di noi e non ci cercherebbero: semmai,
le aziende reclutano Network Marketer perché ne promuovano i
prodotti o servizi e per far ciò sono indispensabili attitudine alle
relazioni interpersonali, formazione ed aggiornamento continui e la
forza di resistere al canto delle sirene!
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